Una storia che dimostra l'assurdità della burocrazia. Un freno che tutti i governi combattono solo a parole

Venerdì 4 Novembre 2022
4

Egregio Direttore,
la storia inizia il 10 Aprile 2020, in pieno lockdown, quando vengo fermato da una pattuglia della Guardia di Finanza al civico 22 di Via Maggiore a Pordenone. Io abito al numero 19 della stessa via ed ero in abbigliamento sportivo in quanto stavo facendo ginnastica a casa mia ed ero uscito per portare le immondizie e casualmente avevo incontrato un amico runner, anche lui poi finito nella sanzione di 400 euro ridotti a 280 se pagati entro 30 giorni. I finanzieri non hanno voluto sentire ragioni. Dopo una lunga meditazione sul da farsi ho deciso di pagare la sanzione di 280 euro il 7 maggio, quindi entro i 30 giorni, con un bonifico alla Tesoreria Centrale di Roma Entrate Straordinarie tramite Internet Banking. Ho inviato subito dopo alla Guardia di Finanza copia dell'avvenuto pagamento all'indirizzo e-mail indicato nel Verbale. Il 2 Novembre 2022 ricevo dalla Direzione Generale Regione Friuli Venezia Giulia una raccomandata contenente una Ordinanza-ingiunzione in quanto non avrei pagato la sanzione e mi intimano di versare la somma complessiva di 412,93 euro ovvero 400 di sanzione e 12,93 di spese di notifica entro 30 giorni sennò si procederà al recupero coattivo del credito con aggravio di spese ed oneri. Ho immediatamente telefonato ad una cortese impiegata della Regione che mi ha suggerito di inviarle una copia del bonifico effettuato per annullare l'ingiunzione e mi ha confermato che a loro, a tutt'oggi, non risulta alcun pagamento in quanto tra Roma e Udine non c'è comunicazione. Io che ho lavorato per 40 anni nel pubblico le capisco queste situazioni, ma ritengo che gli sperperi nella pubblica amministrazione partano proprio da queste cose e allo stesso tempo da cittadino ritengo di essere stato offeso nella mia veste di onesto contribuente che ha sempre versato quello che lo Stato gli ha chiesto.

Gianpietro Polesel


Caro lettore,
direi che questa sua esperienza dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanti lacci e lacciuoli frenano il nostro Paese e gli impediscono di correre e di crescere come dovrebbe e potrebbe. Far funzionare meglio e sburocratizzare la pubblica amministrazione è la dichiarata priorità di ogni governo. Purtroppo quasi sempre solo a parole.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci