E' meglio che si faccia da parte chi ha preso quel bonus da 600 euro «a sua insaputa»

Mercoledì 12 Agosto 2020
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Caro Direttore,
stavo pensando di scrivere una lettera in merito al referendum sulla riduzione dei parlamentari, spiegando perché avrei votato no, anche se questa posizione sarebbe stata in minoranza, quando è arrivata la notizia dei deputati e amministratori regionali, che si sono intascati i 600 euro, più quelli successivi.
Che vergogna! Non hanno né dignità, né senso del bene pubblico e bene ha fatto Zaia a dire che avrebbe escluso dalle liste candidati che avessero preso quelle cifre.
E così la mia opinione sul referendum, è meglio che la scriva; sarebbe tempo perso.

Gino De Carli


Caro lettore,
non voglio generalizzare. Tra quei 2mila amministratori che hanno ottenuto il bonus Covid ci sono probabilmente anche consiglieri comunali di piccoli e medi centri che dalla loro attività politica non traggono particolari guadagni .Anzi. In questi casi la richiesta del bonus può essere discutibile, ma non mi sembra necessariamente uno scandalo. Ben diverso è il caso di parlamentari e consiglieri regionali che invece godono di robusti emolumenti, dagli 8-9mila euro netti al mese in su, pagati con i soldi dei cittadini. In questo casi, qualunque sia la giustificazione addotta, mi pare davvero difficile spiegare la richiesta del bonus e non parlare di comportamenti inaccettabili e inadeguati al ruolo.

Perché delle due l'una: o questi signori non hanno il minimo senso della vergogna e non si fanno scrupolo alcuno pur di intascare qualche centinaio di euro di aiuto pubblico senza averne nessun bisogno. O non sanno cosa accade intorno a loro, al punto da essere inconsapevoli anche del fatto che qualcuno chieda un bonus pubblico per loro conto. Sono comportamenti di gravità diversa, ovviamente, ma nell'uno come nell'altro caso penso che sia il caso che costoro si occupino d'altro. Non di amministrare la cosa pubblica.
Ultimo aggiornamento: 15:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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