L'inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid dovrebbe cercare reati, non "soddisfare la verità"

Domenica 26 Marzo 2023
L'inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid dovrebbe cercare reati, non "soddisfare la verità"

Egregio Direttore,
seguo fin dall'inizio l'inchiesta di Bergamo sulla gestione del Covid, devo dire purtroppo che le notizie le trovo solo su un altro quotidiano, quello di Belpietro. Dò un'occhiata anche ad altra stampa ma il quotidiano che lei dirige è sempre stato la mia lettura giornaliera. In questo periodo sono perplesso e le chiedo: per quale motivo non trovo notizie inerenti l'inchiesta di Bergamo sul quotidiano che dirige? Gli atti dell'inchiesta che vedo da giorni mi pare non escano furtivamente dalla Procura come in altre occasioni ma sono a disposizione della stampa. Quello che sta emergendo dalle carte mina la credibilità dello Stato nella figura di Ministri e Istituzioni, per come la scienza Medica si sia "piegata" al potere politico nella gestione sanitaria contribuendo anche all'emanare di pesanti restrizioni per noi cittadini. Sembra di rivivere i tre anni appena trascorsi dove tutti gli organi di stampa e TV parlavano all'unisono oscurando in tutti i modi possibili voci di scienziati e medici con teorie e opinioni diverse nell'affrontare il Covid. Non è solo per curiosità il mio interesse; ho fatto due dosi di AstraZeneca senza problemi, ho contratto il virus e risolto in due giorni; per motivi di spostamento(greenPass) ho fatto la terza dose, obbligato a Moderna Vaccino Mrna, dicendomi che il precedente era stato bandito. Ho accusato da subito problemi, mi sono rivolto ad un cardiologo e a momenti ci lasciavo la pelle, ora sto bene. Potevo essere una "morte improvvisa"! Le chiedo, se può rispondere, qual è il motivo per cui non viene dato spazio nel Suo giornale a questa inchiesta: è un problema etico, politico, finanziario o altro?

Giuseppe Ave


Caro lettore,
nessun problema politico, etico o finanziario. Solo una scelta giornalistica che ovviamente può essere o meno condivisa. Qualche giornale in questi anni ha dato spazio e anche solleticato ogni tipo di pulsione no vax o no pass. Legittimo naturalmente. Com'è legittimo dedicare oggi paginate al processo di Bergamo. Ma le chiedo: che affidabilità ha un'inchiesta giudiziaria che lo stesso Procuratore della Repubblica di Bergamo, cioè colui che l'ha patrocinata, ammette darà vita a un processo un po' "vaporoso" e il cui obiettivo, secondo lo stesso Procuratore, è "soddisfare la sete di verità"? Ma compito della magistratura non era quello di perseguire i reati? Da quando i giudici sono diventati anche i depositari della verità? E compito delle Procure è applicare il codice penale o riscrivere il codice morale o la politica sanitaria? Non sono certo un ammiratore di Giuseppe Conte né come leader di M5S né come premier. Non rimpiango per nulla Roberto Speranza come ministro della Sanità e credo che la Regione Lombardia abbia commesso numerosi errori nella gestione della prima fase della pandemia. Da bergamasco ho vissuto con angoscia e dolore ciò che ha patito la mia terra in quelle terribili settimane. Ma una cosa sono le responsabilità politiche, altra sono i reati. Non dimentico che in quei momenti, quando il Covid apparve, tutti, anche coloro che oggi giudicano o fanno magari i consulenti delle Procure, erano disarmati di fronte al virus. Non avevamo certezze né armi con cui affrontare il virus. Alcuni fra coloro che oggi fanno i censori delle scelte di allora (giornalisti compresi) ci spiegavano che le mascherine non servivano e che il Covid era poco più che un'influenza. Poi hanno cercato di convincerci che i vaccini erano inutili e che erano solo un regalo alle grandi multinazionali. Con il senno di poi è sempre facile giudicare. I fatti ci dicono che il virus è stato sconfitto. Vedremo cosa ci dirà invece il processo di Bergamo. Una sensazione ce l'ho. Me la tengo per me. Magari ne riparleremo quando verrà emessa la sentenza.
 

Ultimo aggiornamento: 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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