Caro Direttore
la foto che mostra la Camera deserta durante la commemorazione del cooperante Lo Porto rappresenta, a mio parere, perfettamente l'impatto che il funereo avvenimento ha sulla opinione pubblica. È la normale e prevedibile reazione di una opinione pubblica oramai stufa di queste figure che per ragioni che sono difficilmente giustificabili con il solo desiderio di aiutare il prossimo vanno a cacciarsi in luoghi o situazioni pericolose. Ciò ovviamente non significa che per quanto possibile non si debbano ridurre al massimo tali perdite come altrettanto deve essere chiaro che in ogni guerra passata o futura i civili pagano o pagheranno un prezzo. Tutte le altre considerazioni sono pura demagogia. Infine nessuna sorpresa desta il fatto che l'opposizione cerchi di battere la grancassa al fine di mettere in imbarazzo l'esecutivo che stavolta o per caso o per scelta non sembra avere giustificazioni da dare.
Carlo Maschio
Selvazzano dentro
Caro lettore,
mi permetta di non essere d'accordo. Comunque la si guardi, la morte di Lo Porto è un dramma umano e insieme un delicato caso politico-diplomatico. Al dolore per la morte del cooperante si associa infatti la sgradevole sensazione di essere stati trattati dagli Stati Uniti non proprio come un paese alleato meriterebbe. In ogni caso la vicenda avrebbe richiesto alla nostra classe politica se non un sussulto di attenzione e di indignazione, almeno lo sforzo di una presenza al dibattito parlamentare. Quei banchi vuoti mentre il ministro Gentiloni parlava sono invece solo una dimostrazione della nostra capacità di ridurre in farsa anche le tragedie. E danno perfettamente ragione ad Obama: se questo è il grado di coinvolgimento che la classe politica italiana è capace di esprimere per la morte di un proprio connazionale, perchè ma la casa Bianca doveva preoccuparsi di fornire al nostro governo tempestive giustificazioni, dettagli e informazioni su ciò che era avvenuto? Fatica inutile, al Parlamento italiano, come si è visto, non interessa.
Ultimo aggiornamento: 13:49
la foto che mostra la Camera deserta durante la commemorazione del cooperante Lo Porto rappresenta, a mio parere, perfettamente l'impatto che il funereo avvenimento ha sulla opinione pubblica. È la normale e prevedibile reazione di una opinione pubblica oramai stufa di queste figure che per ragioni che sono difficilmente giustificabili con il solo desiderio di aiutare il prossimo vanno a cacciarsi in luoghi o situazioni pericolose. Ciò ovviamente non significa che per quanto possibile non si debbano ridurre al massimo tali perdite come altrettanto deve essere chiaro che in ogni guerra passata o futura i civili pagano o pagheranno un prezzo. Tutte le altre considerazioni sono pura demagogia. Infine nessuna sorpresa desta il fatto che l'opposizione cerchi di battere la grancassa al fine di mettere in imbarazzo l'esecutivo che stavolta o per caso o per scelta non sembra avere giustificazioni da dare.
Carlo Maschio
Selvazzano dentro
Caro lettore,
mi permetta di non essere d'accordo. Comunque la si guardi, la morte di Lo Porto è un dramma umano e insieme un delicato caso politico-diplomatico. Al dolore per la morte del cooperante si associa infatti la sgradevole sensazione di essere stati trattati dagli Stati Uniti non proprio come un paese alleato meriterebbe. In ogni caso la vicenda avrebbe richiesto alla nostra classe politica se non un sussulto di attenzione e di indignazione, almeno lo sforzo di una presenza al dibattito parlamentare. Quei banchi vuoti mentre il ministro Gentiloni parlava sono invece solo una dimostrazione della nostra capacità di ridurre in farsa anche le tragedie. E danno perfettamente ragione ad Obama: se questo è il grado di coinvolgimento che la classe politica italiana è capace di esprimere per la morte di un proprio connazionale, perchè ma la casa Bianca doveva preoccuparsi di fornire al nostro governo tempestive giustificazioni, dettagli e informazioni su ciò che era avvenuto? Fatica inutile, al Parlamento italiano, come si è visto, non interessa.
