Non bisogna rassegnarsi all'indifferenza di fronte alle violenze e ai soprusi

Sabato 13 Aprile 2019
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Egregio direttore, 
nella cronaca di Venezia Mestre l'altro ieri viene descritto il massacro di 6 giovani ad opera di 30 componenti delle così chiamate baby gang. Anche in questa occasione viene messo in risalto che L'aggressione è avvenuta nell'indifferenza dei passanti e che Nessuna persona, delle tante presenti a quell'ora sarebbe intervenuta in aiuto dei sei giovani. Commenti simili appaiono pure su altri quotidiani. Ma dal momento che quasi tutti i giornali e le TV esprimono contrarietà alla legittima difesa esercitata da chi difende sé stesso e la sua famiglia da malintenzionati che violino la sua proprietà, come ci si permette di mettere in evidenza un comportamento omissivo quando l'atto di violenza riguarda sconosciuti? Ammettiamo che qualcuno dei presenti avesse deciso di gettarsi nella mischia per salvare gli assaliti e che avesse messo in condizione di non nuocere più alcuni degli aggressori causandone la fuga: a quali conseguenze andrebbero incontro questa persona? Mettiamo che nello scontro avesse atterrato uno dei tredicenni della banda o che uno (o più) dei minorenni fosse ricoverato con prognosi oltre i 40 giorni; a quali richieste di danni dovrebbe far fronte il nostro incosciente eroe?

R.R.Venezia

Caro lettore, 
innanzitutto mi permetta di farle notare che, a differenza di altri giornali, il Gazzettino si è schierato a favore della nuova legge sulla legittima difesa. Le ragioni di questa nostra posizione sono state in più di un'occasione spiegate, con la consueta lucidità ed efficacia, da Carlo Nordio. Non è il caso di ripeterle in questa sede. Anche perchè parliamo d'altro. Parliamo di indifferenza. Martin Luther King diceva: «Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi, ma l'indifferenza dei buoni». Il punto, credo, sia proprio questo. Comprendo perfettamente il suo stato d'animo e le sue preoccupazioni. Sono quelle di tante altre persone. Ma sottolineare in un servizio giornalistico l'assenza di reazioni da parte dei passanti di fronte a un pestaggio, non è un atto d'accusa o una critica nei confronti di qualcuno. È una constatazione di cronaca, che ci deve però far riflettere. Perchè se a nessuno può essere chiesto di fare l'eroe, a tutti può essere chiesto di non girare la testa dall'altra parte di fronte a violenze, soprusi e vandalismi. Perchè l'indifferenza è l'energia nascosta e, insieme, l'alleato silente del male. Violenti, vandali e malviventi cercano proprio questo: di imporre il silenzio e le loro regole, di anestetizzare ogni capacità o volontà di reazione. Certo: intervenire in determinate situazioni non è semplice né scontato. Talvolta è persino controproducente. Ma rassegnarsi all'indifferenza è ancora peggio. 
 
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