Caro Direttore,
a leggere alcuni giornaloni nazionali del giorno dopo, sembra che la notizia della firma dell'accordo sull'Autonomia fra lo Stato e le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, non sia fra quelle degne di una visibilità adeguata. Corriere della Sera pag. 11, Repubblica pag. 13, con una breve intervista, guarda caso, al Presidente emiliano Stefano Bonaccini, Fatto Quotidiano e Sole 24 Ore notizia non pervenuta. Certo, come scrive Ario Gervasutti su Il Gazzettino, la strada è ancora lunga, e non è ancora il caso di cantare vittoria, ma in tutte le riforme epocali c'è sempre un primo passo. Zaia e Maroni, forti del consenso ricevuto ai referendum, non dovranno dare tregua al nuovo Parlamento, continuando a tenere alta la tensione sul problema. Il superamento della spesa storica, con la conseguente adozione dei costi standard, fatti i debiti distinguo, hanno la stessa valenza della famosa messa del protestante Enrico di Navarra.
Ivana Gobbo
Abano Terme
Cara lettrice,
non si preoccupi e non si stupisca troppo. C'è la campagna elettorale: sono concentrati su altro. Numerosi giornali del resto si accorsero che in Veneto c'era stato un referendum sull'autonomia solo il 23 ottobre scorso, il giorno dopo i risultati. E si chiesero, sorpresi e un po' increduli, perché mai quasi il 58% dei veneti si era scomodato di domenica, c'era persino brutto tempo, per andare a votare un referendum consultivo su quella roba lì. Ma la curiosità durò un paio di giorni, poi si ritornò al solito tran tran, fatto di beghe di palazzo e di retroscena di potere. In passato è successo anche di peggio: quando nel novembre del 2010 intere zone del Veneto finirono disastrosamente allegate, alcuni giornali nazionali se ne accorsero solo 48 ore dopo. Insomma niente di nuovo sotto il sole. Anzi, dato il periodo, sotto la neve.
© RIPRODUZIONE RISERVATA a leggere alcuni giornaloni nazionali del giorno dopo, sembra che la notizia della firma dell'accordo sull'Autonomia fra lo Stato e le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, non sia fra quelle degne di una visibilità adeguata. Corriere della Sera pag. 11, Repubblica pag. 13, con una breve intervista, guarda caso, al Presidente emiliano Stefano Bonaccini, Fatto Quotidiano e Sole 24 Ore notizia non pervenuta. Certo, come scrive Ario Gervasutti su Il Gazzettino, la strada è ancora lunga, e non è ancora il caso di cantare vittoria, ma in tutte le riforme epocali c'è sempre un primo passo. Zaia e Maroni, forti del consenso ricevuto ai referendum, non dovranno dare tregua al nuovo Parlamento, continuando a tenere alta la tensione sul problema. Il superamento della spesa storica, con la conseguente adozione dei costi standard, fatti i debiti distinguo, hanno la stessa valenza della famosa messa del protestante Enrico di Navarra.
Ivana Gobbo
Abano Terme
Cara lettrice,
non si preoccupi e non si stupisca troppo. C'è la campagna elettorale: sono concentrati su altro. Numerosi giornali del resto si accorsero che in Veneto c'era stato un referendum sull'autonomia solo il 23 ottobre scorso, il giorno dopo i risultati. E si chiesero, sorpresi e un po' increduli, perché mai quasi il 58% dei veneti si era scomodato di domenica, c'era persino brutto tempo, per andare a votare un referendum consultivo su quella roba lì. Ma la curiosità durò un paio di giorni, poi si ritornò al solito tran tran, fatto di beghe di palazzo e di retroscena di potere. In passato è successo anche di peggio: quando nel novembre del 2010 intere zone del Veneto finirono disastrosamente allegate, alcuni giornali nazionali se ne accorsero solo 48 ore dopo. Insomma niente di nuovo sotto il sole. Anzi, dato il periodo, sotto la neve.
