Tassa-covid e materie prime: ecco perché la pandemia ha fatto anche aumentare i prezzi

Sabato 3 Luglio 2021
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Egregio direttore,
forse la mia sarà un'impressione sbagliata, ma andando al supermercato, passando al bar per un caffè e girando per qualche negozio, ho avuto la palpabile sensazione che, con la fine delle restrizioni da virus e delle regioni a colori, anche i prezzi di molti prodotti siano schizzati verso l'alto. Magari non rincari clamorosi, ma diffusi. Forse qualcuno cerca di recuperare in questo modo un pezzetto dei fatturati perduti durante la pandemia e le chiusure forzate. O forse c'è semplicemente qualcuno che fa il furbo. Che se ne approfitta, come si dice. Comunque non è stata una bella sorpresa e non credo che questo aiuti la ripresa. Forse qualche controllo da parte delle autorità competenti sarebbe opportuno.


Gianni Pagan
Padova


Caro lettore,
credo che la sua non sia una sensazione sbagliata.

Perché anche se i dati ufficiali dell'inflazione non segnalano per ora in Italia impennate significative dei prezzi, è indubbio che alcuni prodotti abbiano segnato rincari anche importanti in questi ultimi periodi. Certamente su questo fenomeno ha influito anche la decisione di qualche operatore di applicare una sorta di personale tassa-covid, giustificata - dal suo punto di vista - dai costi imprevisti e dai mancati introiti dei mesi scorsi. Ma c'è una ragione più complessa da considerare. L'economia e i consumatori si trovano oggi a fare i conti con le conseguenze di quella che qualcuno ha definito una tempesta perfetta. Prima c'è stata infatti la chiusura, a causa del Covid, degli impianti estrattivi e produttivi che ha fatto fortemente diminuire a livello mondiale la disponibilità di materie prime e prodotti semilavorati. Subito dopo c'è stata però la forte ripresa economica in molte parte del mondo, trainata da Cina e Stati Uniti. L'effetto combinato di questi due fenomeni ha provocato una forte impennata dei costi di tante materie prime che si sono poi riflessi sui prezzi al consumo di una lunga serie di prodotti. Tanto per capire l'impatto di questa tempesta perfetta si consideri che nel 2021 il prezzo del rame è cresciuto mediamente a livello mondiale del 47%, lo zinco del 51%, il grano del 12%, la soia del 15% e via rincarando. E' del tutto evidente che rialzi di questa entità non potevano che incidere sul prezzo dei prodotti. Ed il problema non riguarda solo i consumatori. In alcuni settori produttivi ci sono aziende che fanno fatica a trovare i materiali base. E, come sempre succede, quando la domanda è più forte dell'offerta i prezzi si spingono verso l'alto. Purtroppo tra le molte conseguenze della pandemia c'è anche questa. È occorrerà tempo perché l'economia trovi un suo nuovo punto d'equilibrio.

Ultimo aggiornamento: 15:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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