Tutti sappiamo che un eccessivo consumo di alcolici e super alcolici fa male.
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Lo studio ha analizzato i dati di oltre 36mila adulti scoprendo che più le persone consumavano alcol, più materia cerebrale diminuiva. Passare quindi da zero a un'unità di alcol, che è circa mezza birra o bicchiere di vino, non sembrava fare la differenza. Ma gli scienziati hanno visto una connessione tra le persone che bevevano due unità di alcol al giorno e una riduzione del volume del cervello analoga all'invecchiamento di due anni. Certo è normale che il cervello si rimpicciolisca con l'età, ma secondo questo studio, il cervello delle persone che consumano due unità di alcol ogni giorno potrebbe invecchiare più rapidamente rispetto alle persone che non lo fanno. Bere tre unità di alcol al giorno, che potrebbero equivalere a sole due birre, era associato a un restringimento del cervello equivalente a tre anni e mezzo di invecchiamento.
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Gli esperti
Tuttavia, gli esperti vogliono ricordarci che i risultati sono una correlazione, non una causalità. Questa associazione con le riduzioni della materia cerebrale «non è lineare, ma peggiora più bevi» ha spiegato Remi Daviet, co-autore corrispondente dell’analisi ed ex ricercatore post-dottorato della Wharton School dell’Università della Pennsylvania, attualmente all’Università del Wisconsin-Madison.
«Questo studio ha esaminato il consumo medio, ma siamo curiosi di sapere se bere una birra al giorno sia meglio che non berne nessuna durante la settimana per poi consumarne sette nel weekend – ha aggiunto Gideon Nave, co-autore corrispondente dello studio e membro della Wharton School dell’Università della Pennsylvania – . Ci sono alcune prove che il cosiddetto binge drinking (il bere fino ad ubriacarsi) è peggio per il cervello, ma non l’abbiamo ancora esaminato da vicino».
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Lo studio inglese
Gli studiosi sperano di poter usare di nuovo la Uk Biobank per poter studiare altre correlazioni tra il decadimento cerebrare e il consumo di alcol e sperano anche di essere in grado di definire in modo più definitivo la causalità piuttosto che la correlazione, cosa che potrebbe essere possibile con nuovi set di dati biomedici longitudinali che seguono le persone mentre invecchiano. «Potremmo essere in grado di esaminare questi effetti nel tempo e, insieme alla genetica, districarci tra le relazioni causali – ha proseguito Nave – . Ci sono alcune prove che l’effetto negativo del bere sul cervello è esponenziale, per cui un drink in più in un giorno potrebbe avere un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro drink del giorno precedente».