CAMERINO - Una festa, la laurea, lo è sempre. Può anche essere un momento di riflessione e di condivisione di buoni sentimenti. Esattamente quanto accaduto ieri alla giornata di lauree all’Unicam.
Il ringraziamento dello studente parla di forza, di sintonia che supera il tempo, di dolore e forza di ripartire. Parla di orgoglio per la meta raggiunta, di ammirazione per la madre forte più del dolore che strazia. E di impegno e coraggio, della promessa di scalare quella montagna che è la vita per guardarla negli occhi e «rendere» ai genitori «i fiori del nuovo mondo che mi aspetterà». A segnalare le toccanti parole, con un post che ha avuto molte centinaia di like, è stato l’ex rettore di Unicam Flavio Corradini: «Giornata di lauree - ha scritto -, sempre un giorno speciale per chi diventa dottore, per i familiari, per i docenti, per tutti noi. Durante ogni discussione sfogli curioso l’elaborato di tesi mentre il candidato difende mesi di impegno. Valuti lo stile di scrittura, la profondità della discussione, i “future works”, le conclusioni, la bibliografia… e poi arrivi alla sezione che incuriosisce sempre ogni professore universitario: i ringraziamenti. I ringraziamenti vanno letti con attenzione perché fanno capire chi si ha di fronte. Ciascuno lo fa a modo suo...Poi ci sono quei ringraziamenti che non dimentichi facilmente o che non dimentichi affatto. Quelli che tolgono il fiato, che insegnano la bellezza della vita e che ragazze o ragazzi la nostra società ha a disposizione... Mentre leggevo ho pensato: che ragazzo incredibile! La vita lo ha già laureato, così giovane ha saputo trasformare un dolore indescrivibile in energia positiva »