Una vincita così sia pure in una Penne (Pescara) storicamente baciata dalla fortuna fin dal 1975 non si era mai vista.
Chi ha vinto la montagna di euro può recarsi a Milano, all'ufficio premi, consegnare le coordinate bancarie di un conto corrente e farsi versare la vincita di 4 milioni 125 mila euro già tassata a monte. Si tratta comunque di un giocatore abituale del bar Belvedere. Alcuni indizi portano a un operaio che vive fuori dalla Penne vecchia. Si racconta anche di un manifesto, subito sparito, su cui una mano ha scritto: grazie Penne, un po' di merito di tanta fortuna è l'essere nato qui. La caccia al fortunato domina nei discorsi dei pennesi. È stata la giocata di una caratura speciale creata su scala nazionale di complessivi 450 euro: 90 quote da 5 euro l'una, il giocatore pennese ne ha acquistata una delle due vendute in Abruzzo e baciata dalla sorte. Stavolta Francesco Marini non c'entra, benché sua lui a sua volta che prepara sistemi acquistati in quota dal suo pubblico. La sua fama di mago parte da lontano. Intanto la sua ricevitoria è quella che ha ereditato la clamorosa vincita al Totocalcio di Pasqua 1975 allorché la sconfitta casalinga dell'Inter con il Cesena fece scattare un 13 da 870 milioni di vecchie lire: un record nazionale. Il mago Marini fece il botto nel 1997 firmando una schedina del Totogol che fruttò un miliardo e 37 milioni di lire. Quindi, tre anni dopo al Superenalotto piovvero ben 500 milioni di lire con un 5 mentre a Peschici arrivarono 120 miliardi. Nel 2003 altri 300 mila euro vennero intascati grazie ad una giocata al Superenalotto. Nel novembre 2007, con un Gratta e Vinci un cliente del caffè dei Pini di Corrado Musa, sempre a Penne, si aggiudicò un milione di euro. Nel giugno 2018 un sistema vincente del Superenalotto, costato 7 euro all'Agip Bar di Luciano Di Simone, portò nelle tasche del vincitore oltre 1 milione di euro.
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