Solo, trasandato, chiuso nella sua auto piena di effetti personali per provare a ripararsi dal freddo della notte.
«Un nostro concittadino, ex imprenditore, che ha vissuto lontano da questa città, una volta aveva una casa, un lavoro, una famiglia. Poi qualcosa è andato storto si legge in un post-. Adesso non è importante saperlo. Adesso sappiamo che è costretto a vivere in un'auto, in un piazzale. Gli ho offerto un pasto caldo e la colazione per il giorno dopo ma chissà, visto il suo precario stato di salute fino a quando ce la farà a vivere al gelo in un'auto».
Nessuna pubblicità per sé, tiene a chiarire Di Toro, ma solo un modo, quello di scrivere un post sui social per «sensibilizzare le persone ad offrire aiuto e magari invitare qualche ente a trovare una sistemazione più dignitosa a questa persona». E per invitare la città a essere solidale, Di Toro, prende in prestito le parole di Santa Teresa di Calcutta: «Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore».
Così, in attesa che l'uomo trovi ospitalità, almeno in via temporanea, da qualche ente assistenziale, in molti gli hanno portato viveri e coperte e parole di conforto e solidarietà per non farlo sentire solo in questo momento di immaginabile afflizione e disperazione. L'uomo, che sembra in stato confusionale e alle prese dei suoi ricordi mescolati prova a parlare dai microfoni dell'emittente televisiva locale ma articola frasi caotiche, sconnesse.