Ritrovano in Germania la salma del nonno soldato di Frosinone: era morto in un campo di concentramento

Antonio Rotondi era partito per il fronte e non ha più fatto ritorno a casa

Sabato 29 Ottobre 2022 di Maurizio Patrizi
I nipoti Antonio Tornino Rotondi e Sonia Chiarlitti e un gruppo di internati in cui dovrebbe esserci il nonno

Parte per la Seconda guerra mondiale lasciando la moglie incinta di un figlio che non lo conoscerà mai e di un altro bambino di circa tre anni, soldato dato per disperso viene ritrovato dal nipote dopo quasi ottant'anni. Era sepolto in un cimitero tedesco. Si chiama Antonio Rotondi fu Vincenzo, è morto di stenti nel 1942 in un campo di concentramento. Sono stati suo nipote Tonino Antonio Rotondi, avvocato di Boville Ernica già funzionario della Polizia di Stato e sua moglie Sonia Chiarlitti, insegnante, a mettersi sulle tracce del nonno mai conosciuto per ricostruire un pezzo di storia mancante.

«Abbiamo già fatto richiesta al Commissariato generale onor caduti presso il ministero della Difesa per riportare il nonno in Italia - raccontano al Messaggero Tonino e Sonia -.

Tornerà a Boville Ernica nell'ottobre 2023. Il Ministero ci ha fatto già sapere che ci sarà una grandissima cerimonia con tutti gli onori alla presenza delle autorità politiche, civili e militari».

Un viaggio a ritroso iniziato quando la coppia è andata a vivere nella casa appartenuta al nonno: «L'abbiamo restaurata dopo il matrimonio. Giorno dopo giorno è diventato sempre più forte il desiderio di ricostruire quel pezzo di storia mancante».

La storia di Antonio Rotondi

Antonio Rotondi è nato a Boville Ernica il 20 ottobre 1913. Nei primi mesi del 1942, all'età di 29 anni, è costretto a partecipare alla grande guerra, arruolato nel 51° reggimento fanteria Alpi. Quando parte si è da poco risposato con Elisabetta Rotondi che lascia incinta di quello che poi sarebbe diventato il suo secondo figlio Pierino, padre di Tonino, morto senza mai conoscere suo padre. A Elisabetta Antonio affida anche Vincenzo, un bambino di tre anni figlio della prima moglie Pierina Ciardi, morta subito dopo il parto. Viene catturato dalle truppe tedesche a Durazzo, in Albania, l'8 settembre 1943, giorno dell'armistizio. Condotto in Germania viene internato nel campo di prigionia Stalag VI-d di Dortmund. Morirà dopo circa otto mesi per stenti, tubercolosi, deperimento organico ed esaurimento nervoso, come si legge dai certificati redatti in lingua tedesca e italiana acquisiti dal nipote Tonino. Due anni dopo, il 5 febbraio 1946, durante un'inchiesta avviata dagli americani per sapere come erano morti gli internati italiani in Germania, presso la stazione carabinieri di Centallo, in provincia di Cuneo, viene interrogato il cappellano militare Giuseppe Barbero. Il sacerdote si ricorda del soldato ciociaro e racconta: «Ero presente il giorno della sua morte, gli somministrai gli ultimi conforti religiosi, e gli diedi sepoltura ecclesiastica presso il cimitero di Dortmund, nell'area in cui venivano seppelliti i soldati italiani prigionieri».

Successivamente la sua salma fu spostata nel cimitero italiano d'onore di Francoforte sul Meno, sempre in Germania, dove è ancora oggi. Si trova nel riquadro zero, fila due, tomba cinque. Intanto il suo nome compare da decenni sulla lapide dedicata ai caduti del 1940-45 presso il monumento di piazza Sant'Angelo a Boville Ernica ma nessuno era a conoscenza della sua storia. Era semplicemente dato per disperso, come confermano gli atti presenti all'anagrafe comunale dove risulta soltanto la sua data di nascita e non quella di morte.

«Mio padre e mio zio sono morti con la convinzione che loro padre fosse un disperso, invece era deceduto fa notare ancora l'avvocato Rotondi . Lo Stato italiano non si è mai premurato di comunicare alla famiglia la verità sulla fine di mio nonno. Ora, grazie al desiderio partito da mia moglie Sonia e da me, poi condiviso anche con mia cugina Pierina Rotondi, sono finalmente riuscito a scoprire la verità».

A breve la famiglia del soldato Antonio riceverà un fascicolo classificato come riservato in cui è compreso un breve messaggio scritto di suo pugno durante i giorni della prigionia: racconta del fatto che ormai da tanti giorni patisce il freddo e la fame. Dopo un'attesa durata 78 anni, fra circa un anno Antonio potrà riposare nel cimitero di Boville Ernica accanto a suo figlio Pierino che non ha mai conosciuto e che il destino ha voluto morisse lo stesso giorno e mese in cui quel padre mai conosciuto era nato: il 20 ottobre del 2018.
 

Ultimo aggiornamento: 18:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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