Smartphone via satellite: arriva l'sos, così in orbita ci sarà sempre segnale

L'evoluzione assicurerà ai cellulari una copertura anche dove non c'è campo

Lunedì 9 Gennaio 2023 di Raffaele D'Ettorre
Smartphone via satellite: arriva l'sos, così in orbita ci sarà sempre segnale

Spazio, ultima frontiera degli smartphone. Un primo segnale della diffusione lato consumer della connessione satellitare è arrivato lo scorso novembre, quando Apple ha introdotto su tutti gli iPhone 14 la funzionalità SOS via satellite, che consente di contattare i servizi di emergenza sfruttando la rete satellitare quando non sono disponibili ripetitori o connessioni WiFi nelle vicinanze. Ma adesso la Mela non è più il solo attore in gioco nel fiorente mercato delle comunicazioni satellitari su mobile, perché al Ces 2023 di Las Vegas la società di telecomunicazioni Qualcomm Technologies (che aveva già contribuito allo sviluppo del progetto Apple mettendoci il suo modem X65) ha annunciato Snapdragon Satellite, il sistema di comunicazione satellitare che consentirà di inviare e ricevere ogni tipo di messaggio non solo quindi quelli di emergenza - anche in aree senza copertura di rete cellulare.
I DISPOSITIVI
La funzionalità sarà disponibile su tutti i telefoni con processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, che verrà montato su buona parte dei device Android in uscita nel 2023 (alcuni, come il Vivo X90 Pro Plus e il OnePlus 11, sono già disponibili sul mercato cinese), aprendo di fatto la diffusione di questa tecnologia anche alla galassia Android, anche se inizialmente solo nei dispositivi di fascia alta.

Una soluzione dettata dalle esigenze di un mondo che risulta in gran parte ancora scoperto: l'85% del globo infatti non avrebbe alcuna copertura cellulare, almeno stando all'ultimo rapporto pubblicato dalla società americana Iridium, che per il progetto Qualcomm metterà a disposizione la sua flotta composta da sessantasei satelliti attivi in orbita bassa e capaci di fornire una copertura globale delle comunicazioni voce e dati. Inizialmente il sistema Qualcomm sarà, come quello Apple, limitato all'uso in situazioni di emergenza ma l'azienda ha già annunciato funzionalità premium che consentiranno di sfruttare la connessione satellitare in qualunque momento (una possibilità per ora non prevista da Apple), con un costo aggiuntivo che «dipenderà dai gestori di telefonia e dalle modalità che sceglieranno per offrire il servizio», fa sapere l'italiano Francesco Grilli, Product Manager di Qualcomm.

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IL FUTURO
Oltre agli smartphone, il servizio Snapdragon Satellite verrà esteso in un futuro non troppo lontano anche ad altri dispositivi, inclusi laptop, tablet, veicoli e IoT. Parte così la nuova corsa all'oro dei giganti hi-tech e sono già tanti gli attori in gioco in un mercato che nel 2021 ha generato 5,2 miliardi di dollari e che si prevede raddoppierà entro il 2032. Elon Musk ha da poco annunciato una partnership con T Mobile sfruttando la copertura del servizio Starlink, mentre la nota società di telefonia americana AT&T sta esplorando opzioni simili con un progetto denominato AST SpaceMobile. Intanto Huawei è riuscita a integrare la stessa tecnologia nel nuovo Mate 50, appoggiandosi ai satelliti della cinese BeiDou, mentre, secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal sito di informazione americano Space News, sempre Iridium avrebbe da poco firmato un accordo con Samsung per portare la connettività satellitare sul suo top di gamma Galaxy S23 in uscita il prossimo febbraio.

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LE APPLICAZIONI
Insomma, il potere dei satelliti presto sarà a portata dei nostri smartphone, e il suo uso sarà tanto semplice quanto puntare sul nostro dispositivo il satellite più vicino. Tra le applicazioni più immediate, ovviamente la possibilità di mantenere il gps attivo su sentieri escursionistici, boschi, montagne isolate, al largo della costa o in tutti quei luoghi dove generalmente la rete cellulare non arriva (bel tempo permettendo ovviamente, perché la connessione satellitare ancora oggi fatica in situazioni di forte nuvolosità). O semplicemente in città dove questa tecnologia, essendo svincolata dai ripetitori terrestri, ci permetterà di continuare a usare le funzionalità di messaggistica anche in caso di blackout. Ma la soluzione principe rimane la richiesta soccorso in situazioni a copertura zero. La funzione ha già salvato la vita lo scorso dicembre ad un uomo rimasto bloccato nella neve in una zona rurale dell'Alaska: attivando la funzione SOS di emergenza via satellite sul suo iPhone 14, l'uomo è riuscito a contattare l'Emergency Response Center di Apple che ha subito ritrasmesso le sue coordinate gps alle squadre locali di ricerca e soccorso, portando al soccorso in tempi brevissimi.
 

Ultimo aggiornamento: 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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