Coronavirus, il sessuologo: «Fate l'amore, ci aiuta a resistere»

Domenica 22 Marzo 2020 di Carla Massi
Coronavirus, il sessuologo: «Fate l'amore, ci aiuta a resistere»

Tutti a casa. Soli, con i bambini, con i genitori, con i nonni, con chi dividiamo l'appartamento. E l'intimità, tra il bollettino dei morti, le chiusure dei parchi, le mascherine e l'ansia sembra andare a farsi benedire. Sembra che il desiderio non riesca a farsi spazio sotto un cumulo di macerie. Oppure, pur faticosamente, resiste anche a questo attacco e fa sentire la sua presenza? E, magari, vuole anche sfidare il Covid-19? «Le situazioni sono talmente diverse che è difficile pensare ad una condizione comune ma certo è che la limitazione delle libertà e la convivenza forzata danno una bella botta al desiderio sessuale. Che, durante l'emergenza, però, può anche rivelarsi più forte e più potente di prima», commenta Emmanuele A. Jannini, ordinario di Medicina della sessualità all'università di Roma Tor Vergata.

Allora, cominciamo dal contagio. Amore sì o amore no?
«Amore sì, se il partner vive con noi e con noi condivide la giornata. Amore no, se il rapporto è sporadico o si vuole cambiare spesso».

Sembra che stiamo parlando del virus dell'Aids?
«In quel caso la trasmissione è per via sessuale, in questo bastano un abbraccio o un bacio per ritrovarsi infettati. E portare in giro, ammesso che si vada in giro, il virus».

Quindi astinenza o fedeltà assoluta?
«Direi che la situazione è un po' questa. E va accettata».

Partiamo dalla situazione ammazza-intimità: tutto il giorno in casa con i bambini. Che accade?
«Il virus è una cartina di tornasole, può far scoppiare i conflitti tenuti sotto la cenere o, casualmente, far rinascere un rapporto. È una condizione assai complicata per coloro che facevano vite separate nonostante la famiglia e la convivenza».
 



Cioè?
«Si trovano improvvisamente davanti a tutto quello che non si sono detti, dal perché non fanno l'amore al perché non si capiscono. Diventa difficile la tolleranza reciproca, figuriamoci a letto. Ma va captato il possibile recupero. Anche il sesso è un linguaggio».

E quelli che vogliono stare insieme e non riescono a trovare uno spazio neppure in casa?
«La sarabanda perenne tra le mura non aiuta il desiderio e fa sembrare salotto e camere un accampamento. Ma la coppia deve trovare lo spazio, assolutamente. Avere un rapporto sano e soddisfacente è salvifico. Vadano in cantina, in soffitta, come vogliono ma non mollino».

Ansia e paure certo non aiutano. Per lui potrebbe essere un problema?
«Certamente lui potrebbe risentirne ma, se c'è l'indicazione del medico, prenderei in considerazione l'aiuto farmacologico».

Questo isolamento, dunque, potrebbe diventare una risorsa per il desiderio?
«Certo, se ci si comporta con uno spirito adolescenziale. Siamo sommersi dai pensieri neri, dagli obblighi e i divieti. Il sesso permette, invece, di lasciarci andare e di vedere la situazione in un altro modo. Non sopprimerei nessuna passione se è, ovviamente, sana e non violenta».

E la forzata monogamia?
«Quella è una condizione complicata ma necessaria. Oggi il virtuale aiuta ma eviterei nel modo più assoluto di abbandonarsi a rapporti casuali. Il rischio è troppo alto».

Lei pensa che tra nove mesi ci troveremo con un'impennata di nascite?
«Lo dicono in molti ma io non credo. Nei periodi così difficili non si pensa alla procreazione. Si sta, piuttosto, attenti. Se poi il caso ci mette lo zampino è un'altra cosa. Da non sottovalutare, inoltre, che periodi di stress diventano un ostacolo per la fecondità».

Ha detto che ansia e depressione non vanno d'accordo con il desiderio, ma di questi tempi come si fa?
«Bisogna essere consapevoli di questo. Facciamo tutto con un handicap di fondo ma la nostra sopravvivenza va salvata sempre. Anche facendo l'amore. Il raggomitolarsi per paura, a volte, potrebbe permetterci di lasciare passare quello che vogliamo. Ma bisogna ascoltarsi».

E se uno vuole avere un rapporto e l'altro lo rifiuta?
«Vuol dire che stavano così anche prima.
Magari è un'occasione per dirselo, trovare una tregua e poi pensare di vivere in un altro modo. Comunque si è messi davanti ad uno specchio. Sfruttiamo il momento. Può servire per dopo».

Ultimo aggiornamento: 11:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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