Osel Hita Torres, il bambino reincarnazione di un monaco lascia il convento per Ibiza

Martedì 17 Gennaio 2023 di Franca Giansoldati
Credit archivio Lama Yeshe

La sua vita incredibile non poteva che diventare una pellicola. Del resto è più unico che raro essere prima designato sin dalla tenera età a vivere in un monastero in Tibet perchè considerato la reincarnazione di un venerato lama tibetano, e poi, di colpo - a 18 anni - dopo aver gettato la tonaca alle ortiche, passare a vivere  la vita di un normale ragazzo europeo preferendo al sacrificio del monastero le più attraenti spiagge di Ibiza, le feste divertenti e gli amici.

Osel Hita Torres e il cambio vita

All'età di 14 mesi, Osel Hita Torres era stato infatti riconosciuto dal Dalai Lama come la reincarnazione di un religioso morto in odore di santità.

Compiuti i 18 anni Osel sceglie però di lasciarsi alle spalle il mondo rarefatto del buddismo tibetano, lamentandosi di non avere mai avuto una infanzia normale, con la televisione, le merendine, il calcio e le ragazze. Dopo tanti anni di silenzio, nonostante la sua storia fu all'epoca raccontata dai giornali con grande enfasi, Osel ha scelto di raccontare quel periodo in una serie tv stata trasmessa in Spagna su HBO Max.

Il prescelto

Nato nel 1985 in un piccolo villaggio ai piedi delle montagne della Sierra Nevada in Spagna, Osel Hita Torres è diventato subito oggetto di attenzione da parte dei buddisti. A pochi mesi si riteneva che fosse un prescelto: la reincarnazione di un monaco. I suoi genitori erano stati devoti seguaci di Lama Yeshe, un leader spirituale tibetano che aveva lavorato a lungo per rendere gli insegnamenti buddisti accessibili agli occidentali. Il bambino era stato portato in India e in quella occasione fu annunciato che era effettivamente la reincarnazione di Lama Yeshe. All'età di sei anni viene così trasferito in un monastero nel sud dell'India per intraprendere studi intensivi, disciplina, preghiere, mortificazioni corporali, ascesi. 

Senza la famiglia numerosa attorno ben presto la solitudine si fece sentire. Il ragazzino si sentiva a disagio a stare tutto il giorno seduto su un trono, a benedire le teste delle persone che venivano a prostrarsi davanti a lui. Forse avrebbe preferito una carezza, una partita a calcio, l'abbraccio della mamma. Solo quando ha compiuto 18 anni è stato in grado di mettere a fuoco il suo destino e ha così informato il monastero che avrebbe lasciato la comunità per tornare in Spagna. 

Quando ha saputo che Lucas Figueroa, un regista e produttore cinematografico argentino, stava progettando un film o una serie basata sulla sua vita ha deciso di raccontare i passaggi della sua vita più importanti. La serie - intitolata Osel - cattura momenti unici e solitudini abissali, esperienze traumatiche per un bambino ma nello stesso tempo la formazione umana e spirituale ricevuta. Naturalmente è ancora un discepolo del Dalai Lama e ha continuato il rapporto con i membri della comunità buddista. 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 23:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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