Con la pandemia sono cresciuti i crimini d'odio e aumenta l'hate speech. Il 2020, l'anno del Covid, ha portato in superficie e esacerbato in tutta Europa l'intolleranza nei confronti di minoranze etniche, religiose e comunità Lgbtqi+ . Fenomeno già ampiamente diffuso in Italia come nel resto del Vecchio Continente. In dieci anni i crimini d'odio registrati nel nostro Paese dal ministero dell'Interno sono esplosi passando da 134 a 1.119 nel 2019, dei quali oltre il 70% di matrice razziale e religiosa. Quasi 300 i casi segnalati invece dalle associazioni della società civile. E in tempi di distanziamento, complice l'anonimato garantito da Internet, in rete sono proliferati i discorsi d'odio, spesso alimentando teorie cospirazioniste e disinformazione circa le origini del virus. È in un contesto come questo che Cospe lancia la campagna Stand Up For Victims Rights per sostenere le vittime di aggressioni, fisiche e verbali, motivate da pregiudizi basati su nazionalità, colore della pelle, religione, orientamento sessuale e identità di genere.
Pedofilia, casi aumentati del 132% in un anno. «È l'effetto del lockdown»
«Diciamo alle persone che hanno subìto violenze che non sono sole, che possono e devono denunciare.