Bambini, il 6% nasce grazie alla procreazione assistita. Mencaglia: «Chiuderemo il 2021 con 40.000 nuovi nati in meno»

Domenica 19 Settembre 2021
Bambini, il 6% nasce grazie alla procreazione assistita. Mencaglia: «Chiuderemo il 2021 con 40.000 nuovi nati in meno»

Cresce la percentuale dei bimbi nati grazie alla procreazione assistita. «Circa il 20% di tutte le coppie giovani ha problemi di fertilità con un tasso di denatalità molto alto: chiuderemo il 2021 con meno 40.000 bambini nati rispetto all'anno precedente, e una percentuale di bambini che nascono attraverso le tecniche di procreazione assistita vicina al 6% di tutti i nati». È quanto ha detto Luca Mencaglia, presidente della Fondazione Pma, nel corso dell'incontro «Qui, per la salute di ogni donna», organizzato dall'azienda farmaceutica Organon a Roma. Per Mencaglia «sono numeri molto rilevanti» che fotografano un'Italia che, «come spesso succede» è «divisa in due», con «il Centro-Nord che offre queste prestazioni a carico del Sistema sanitario nazionale e regionale, il Sud in particolare Lazio, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata e Sardegna che non offrono queste prestazioni nel sistema pubblico ma solamente a livello di sanità privata, il che vuol dire che il paziente deve pagare di tasca propria cifre spesso elevate, vicine ai 6.000-7.000 euro per ciclo.

In questo momento di difficoltà sociale dovuta alla pandemia rappresentano un ulteriore difficoltà per i nostri cittadini».

SACILE Procreazione medicalmente assistita (Pma) a Sacile: stato dell'arte e

«Tutto ciò oggi è superabile solo attraverso l'introduzione della Procreazione medicalmente assistita nei Lea nazionali che significa che a quel punto tutti i cittadini indipendentemente dalla Regione dove risiedono avranno diritto a ricevere queste prestazioni a carico del Sistema sanitario nazionale. È ovvio che l'ulteriore passo è un impegno da parte del Governo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza a portare queste prestazioni a livello pubblico anche in quelle Regioni che oggi non sono in grado di offrirle perché non sono organizzate, e questo con fondi, aiuti e supporto sia tecnico che organizzativo. Tutto questo sarà uno dei compiti del tavolo tecnico ministeriale». 

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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