Pio e Amedeo: «Nessuna scusa per il monologo, non fate finta di non capire»

Mercoledì 5 Maggio 2021
Pio e Amedeo: «Nessuna scusa per il monologo, non fate finta di non capire»
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«Siamo alla Folliaaaa.

Qualcuno forse da questo post si aspetta delle scuse e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l'abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti. Bene, ci rivolgiamo a loro, a »voi«. Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché »vi« fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi. La politica non ci appartiene. La politica ci omaggia di spunti e personaggi senza distinzioni di partiti per fare quello che vogliamo fare, satira, come abbiamo sempre fatto». Così Pio e Amedeo rispondono su Facebook alle polemiche sul monologo nel programma 'Felicissima serà, andato in onda su Canale 5.

«Le parole hanno la loro importanza - proseguono - Eccome se ce l'hanno...ma non sono nulla in confronto all'intenzione! Ô logica: »le parole non valgono quanto l'intenzione!« Questo abbiamo detto! Non ci provate. Si può fare così schifo anche usando solo termini »politicamente corretti«. Passiamo al nostro suggerimento di usare l'ironia: l'utilizzo dell'ironia laddove si può, è chiaro, è solo quello di tentare di disinnescare l'offesa. Nessuno ha detto che l'ironia disinnesca la violenza!».

«Non ci provate »voi« a metterci in bocca concetti non nostri perché cascate male - sottolineano ancora -. La più grande sciocchezza che abbiamo sentito volete sapere quale pensiamo sia? Che bisogna appartenere ad una comunità per capirne le debolezze, che bisogna aver sofferto per capire. Ma noi stiamo parlando di affrontare un problema che non riguarda la »comunità«, bensì chi la denigra , la offende e la osteggia. Sono i cretini il problema, non la comunità...per risolvere il problema non bisogna essere della »comunità« ma conoscerne gli »aguzzini«, gli ignoranti intorno». «Non fermiamoci alla grammatica delle parole, oggi purtroppo non basta...educhiamo anche la testa e non solo il linguaggio - aggiungono -. Quando diciamo »voi« ci rivolgiamo a quelli che non hanno capito il nostro messaggio. Perché fortunatamente, di gay, neri ed ebrei che hanno capito il senso di quello che abbiamo detto ce ne sono tanti, tantissimi, e sono quelli, come noi, a cui basterebbe raggiungere la vera uguaglianza. Per chiudere sappiate che noi abbiamo appena cominciato la nostra battaglia ai luoghi comuni e all'ipocrisia. Il nostro obiettivo è sempre e sempre sarà quello di scardinare questa Opinione unica che vogliono imporci!».

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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