È scontro sui Pfas in Ue tra industria delle plastiche e settore delle acque potabili. «Una volta contaminate le acque, eliminare» le sostanze poli e per- fluoroalchiliche «richiede molte risorse e tecnologie, perciò chiediamo limiti stringenti a livello Ue», ha detto Oliver Loebel, dirigente di EurEau, la federazione europea dei servizi idrici, in un convegno della Green Week dedicato al futuro delle oltre 2000 sostanze contenenti Pfas attualmente in commercio in Ue. «Non tutti i Pfas sono uguali, i fluoropolimeri», come ad esempio il teflon, «sono sostanze non preoccupanti e in autunno presenteremo ricerche che lo dimostrano» è stata la replica di Nicolas Robin, di Plastics Europe.
«I fluoropolimeri - ha proseguito Robin - sono largamente utilizzati in strumenti digitali, batterie, impianti fotovoltaici ed eolici, cioè delle tecnologie necessarie per il Green Deal». «Gli studi che dimostrano la pericolosità di un numero crescente di Pfas aumentano, quindi va applicato il principio di precauzione e vanno fissati limiti stringenti», ha controreplicato Loebel.