Avvocato detective batte la Ryanair. Vacanze rovinate per una famiglia: «Vento forte? Falso»

Mercoledì 17 Aprile 2019 di Giovanni Camirri e Michele Milletti
In alto a sinistra l'avvocato Massimiliano Sangro
PERUGIA Quando, manuale di funzionamento del Boeing 737 alla mano, è venuta a cadere anche l’obiezione del vento troppo forte per atterrare, hanno capito che la battaglia era vinta. Una battaglia che in questo caso riguarda le sorti di una famiglia, ma che di fatto riguarda migliaia di persone. Perché alzi la mano chi non ha avuto personalmente, oppure per tramite di un parente o un amico, a che fare con una vacanza rovinata o ritardi per via di un aereo. Proprio quello che è successo a una coppia di professionisti perugini, che a cavallo tra luglio e agosto 2017 decidono di prendersi qualche giorno di vacanza in Sicilia. Prenotano così un volo Ryanair in partenza da Perugia per Trapani. Bagagli e figlia piccola pronti, si parte: ma i problemi iniziano dal decollo. Problemi e ritardi vari fanno accavallare ore su ore di ritardo, fino al constatare che il primo giorno di vacanze è di fatto andato perso. Oltre la beffa, anche il danno economico: quello dei soldi spesi inutilmente per la prima notte in albergo e l’auto a noleggio. Ma i guai non finiscono qui: il viaggio di ritorno viene dirottato su Ancona a causa, secondo la compagnia aerea, del vento forte. Con conseguenza di forte ritardo e impegni saltati.
Disagi e danni: scatta inevitabile la denuncia. La coppia si affida all’avvocato Massimiliano Sangro, del foro di Perugia: la vicenda finisce davanti al giudice di pace, che qualche giorno fa ha dato ragione alla coppia. «La compagnia è stata condannata a pagare la somma totale di 1.750 euro a titolo di compensazione pecuniaria per i ritardi accumulati nei viaggi Perugia- Trapani di andata (1 giorno) e ritorno (oltre 7 ore), nonché a titolo di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale» spiega il legale.  Tra gli argomenti decisivi, sicuramente, quello della dimostrazione (attraverso l’analisi del manuale d’istruzione del modello di aeromobile uguale a quello del volo Perugia-Trapani e ritorno) «da cui è risultato che - sottolinea l’avvocato detective - per le tabelle di velocità del vento presente quel giorno all’aeroporto di Perugia, circa 22 Km/h: condizione neppure lontanamente preclusiva per un atterraggio in sicurezza a Perugia». «Da ultimo - conclude Sangro - abbiamo ottenuto pure il risarcimento del danno non patrimoniale “da vacanza rovinata” argomentando che traeva legittimazione soprattutto dalla copertura costituzionale dell’articolo 2 che tutela e garantisce l’esplicazione della personalità dell’individuo anche con riferimento alla vacanza, quale luogo di ricreazione e rigenerazione».
Ultimo aggiornamento: 18:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci