A Busatica, una frazione del comune di Mulazzo, nella Lunigiana, dallo scorso 24 maggio c'è un via vai di vicini e amici che accorrono a congratularsi per l'arrivo di un bebè. Persino il sindaco Claudio Novoa non ci sta nella pelle per la gioia. Ludovico, con i suoi quasi tre chili di peso e 51 centimetri di altezza, è diventato già una star: dopo 25 anni finalmente nel piccolo borgo medievale a pochi passi da Pontremoli si festeggia la nascita di un bambino.
Il papà, Filippo Sica, 31 anni, è ancora alle prese con il suo nuovo ruolo: «Le prime notti è stato un po' burrascoso racconta ora però si sveglia solo per mangiare, è molto bravo».
Nel frattempo, nell'agriturismo di famiglia, che Sica ha preso in gestione una decina di anni fa, i clienti si presentano nel locale con fiori e vestitini per il piccolino. «Ludovico è nato a Massa, siamo tornati a casa dopo due giorni, ma qui ci conosciamo tutti. Io sono di origine piemontese, mi sono trasferito quando avevo 4 anni, 27 anni fa, ma nel borgo siamo circa 10 famiglie, la voce della nascita di mio figlio si è sparsa velocemente. Anche le signore del paese sono venute a salutarci. Sono arrivati regali persino da paesi limitrofi, ci portano un pensiero per il bimbo. Molti, per non disturbare, sono andati a casa dei miei genitori». Per Lucia e Filippo, l'idea di avere un bambino in un posto all'apparenza isolato, in mezzo al verde, non li ha mai spaventati. «Busatica si trova a 10 minuti da Pontremoli. È un paese ben servito, a mezz'ora di tragitto troviamo tutto comodamente. Amando la vita della campagna, per noi questa è un'oasi felice spiega . Quando abbiamo deciso di trasferirci qui con la mia compagna avevamo già in programma di volere un figlio: ci siamo presi una casa, ci siamo assestati un anno, e poi è arrivato Ludovico». Inutile chiedere se mancano le comodità di un grande centro urbano. «Qui vivo bene perché ho anche le mie soddisfazioni lavorative precisa Sica - Ma capisco che chi ha affrontato un percorso di studi, come per esempio di giurisprudenza o ingegneria, debba per forza cercare lavoro altrove. Qui infatti non ci sono grandi aziende. Tre quarti dei miei amici vivono fuori, ma se avessero la possibilità di trovare un lavoro in zona, rientrerebbero volentieri». Dietro la grande fuga dei giovani dai borghi, ormai sempre più desolati, si nascondono spesso le solite motivazioni. «Chi è andato via racconta Sica torna qui nel week end e si lamenta della vita cittadina. Vorrebbe tornare, e se non fosse per il lavoro probabilmente lo avrebbe già fatto. Nelle piccole comunità si vive più tranquilli. Ricordo che a 10 anni insieme ai miei amici andavamo a mangiare la pizza da soli, perché tanto un'occhiata in paese te la dava chiunque, visto che ci conosciamo tutti».
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