La cicogna in Lunigiana, un bebé dopo 25 anni. «Nei borghi si vive meglio»

Festa a Busatica, dove è nato il piccolo. La scelta di vita di Lucia e Filippo: «Mai andati via, molti amici farebbero lo stesso»

Sabato 3 Giugno 2023 di Graziella Melina
La cicogna in Lunigiana, un bebé dopo 25 anni. «Nei borghi si vive meglio»

A Busatica, una frazione del comune di Mulazzo, nella Lunigiana, dallo scorso 24 maggio c'è un via vai di vicini e amici che accorrono a congratularsi per l'arrivo di un bebè. Persino il sindaco Claudio Novoa non ci sta nella pelle per la gioia. Ludovico, con i suoi quasi tre chili di peso e 51 centimetri di altezza, è diventato già una star: dopo 25 anni finalmente nel piccolo borgo medievale a pochi passi da Pontremoli si festeggia la nascita di un bambino.
Il papà, Filippo Sica, 31 anni, è ancora alle prese con il suo nuovo ruolo: «Le prime notti è stato un po' burrascoso racconta ora però si sveglia solo per mangiare, è molto bravo».

Adesso Ludovico è a casa con la mamma, Lucia, 30 anni. «Questa prima settimana mi sono ritagliato un po' di spazio per noi tre dice Filippo . Ma nel week end ho ripreso a lavorare».


Nel frattempo, nell'agriturismo di famiglia, che Sica ha preso in gestione una decina di anni fa, i clienti si presentano nel locale con fiori e vestitini per il piccolino. «Ludovico è nato a Massa, siamo tornati a casa dopo due giorni, ma qui ci conosciamo tutti. Io sono di origine piemontese, mi sono trasferito quando avevo 4 anni, 27 anni fa, ma nel borgo siamo circa 10 famiglie, la voce della nascita di mio figlio si è sparsa velocemente. Anche le signore del paese sono venute a salutarci. Sono arrivati regali persino da paesi limitrofi, ci portano un pensiero per il bimbo. Molti, per non disturbare, sono andati a casa dei miei genitori». Per Lucia e Filippo, l'idea di avere un bambino in un posto all'apparenza isolato, in mezzo al verde, non li ha mai spaventati. «Busatica si trova a 10 minuti da Pontremoli. È un paese ben servito, a mezz'ora di tragitto troviamo tutto comodamente. Amando la vita della campagna, per noi questa è un'oasi felice spiega . Quando abbiamo deciso di trasferirci qui con la mia compagna avevamo già in programma di volere un figlio: ci siamo presi una casa, ci siamo assestati un anno, e poi è arrivato Ludovico». Inutile chiedere se mancano le comodità di un grande centro urbano. «Qui vivo bene perché ho anche le mie soddisfazioni lavorative precisa Sica - Ma capisco che chi ha affrontato un percorso di studi, come per esempio di giurisprudenza o ingegneria, debba per forza cercare lavoro altrove. Qui infatti non ci sono grandi aziende. Tre quarti dei miei amici vivono fuori, ma se avessero la possibilità di trovare un lavoro in zona, rientrerebbero volentieri». Dietro la grande fuga dei giovani dai borghi, ormai sempre più desolati, si nascondono spesso le solite motivazioni. «Chi è andato via racconta Sica torna qui nel week end e si lamenta della vita cittadina. Vorrebbe tornare, e se non fosse per il lavoro probabilmente lo avrebbe già fatto. Nelle piccole comunità si vive più tranquilli. Ricordo che a 10 anni insieme ai miei amici andavamo a mangiare la pizza da soli, perché tanto un'occhiata in paese te la dava chiunque, visto che ci conosciamo tutti».

GLI SPOSTAMENTI

E per i neogenitori non è un problema neanche spostarsi per andare a lavorare in una città vicina, come fa Lucia, che si occupa di gestione del personale per una multinazionale che si trova Massa. «La mia compagna prima lavorava a Milano dice Sica e adesso che è qui è più contenta di tornare a casa la sera. La qualità della vita cambia: è vero che magari c'è meno frenesia, ma a Milano viveva in centro e doveva andare a lavorare a San Donato, impiegava mezz'ora di metropolitana tutti i giorni. La stessa durata del tragitto che fa adesso, solo che ora quella mezz'ora le serve per andare in autostrada, e non trova traffico». E se Ludovico da grande vorrà andare via? «I miei genitori mi hanno cresciuto con una mentalità lavorativa e quindi mi piacerebbe fare altrettanto con mio figlio - ammette Sica - Adesso tanti giovani sono attaccati al cellulare e cercano il guadagno facile tra social network e on line. Mi piacerebbe che Ludovico da grande capisse che per arrivare ad un traguardo bisogna fare sacrifici, niente arriva per niente. Bisogna sudarselo».
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