Mihajlovic, la malattia: la leucemia mieloide acuta. Sintomi, mortalità, diagnosi e terapia della Lma

Si tratta di una patologia estremamente aggressiva, che colpisce con maggior probabilità gli uomini sopra i 60 anni, sebbene possa insorgere anche nei bambini

Venerdì 16 Dicembre 2022
Leucemia mieloide acuta: sintomi, mortalità e diagnosi della malattia che colpisce ogni anno 2.100 persone

Sinisa Mihajlovic era stato avvertito dai medici che lo seguivano dal luglio 2019. Il rischio di recidiva è assai consistente nella leucemia mieloide acuta (Lma), la malattia che si sviluppa nel midollo osseo e progredisce velocemente.

Proprio per la velocità di progressione è detta acuta. Si tratta di una patologia estremamente aggressiva, che colpisce con maggior probabilità gli uomini sopra i 60 anni, sebbene possa insorgere anche nei bambini.

È la seconda leucemia più diffusa (rappresenta circa il 26% del totale) e si stima che in Italia colpisca ogni anno circa 2.100 persone. Leucemia mieloide acuta, tasso di sopravvivenza Ad oggi si considera che generalmente circa 20 pazienti ogni 100 sopravviveranno a 5 anni o più dopo la diagnosi. Questo dato però non riesce a tenere conto dei progressi che la ricerca ha fatto in termini di nuove terapie, nè delle differenze di risposta legate al singolo paziente, che dipendono da diversi fattori, tra cui le caratteristiche biologiche della malattia, i sottotipi e, in particolare, l'età di un paziente.

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Sintomi

Come si legge sul sito dell'Airc, i sintomi della LMA si manifestano precocemente e di solito la diagnosi viene effettuata poco dopo la loro comparsa. Tali sintomi sono spesso non specifici (es. stanchezza, perdita di appetito, sudorazione notturna e febbre). In seguito possono manifestarsi spossatezza e pallore legati all'anemia, un aumento del rischio di infezioni dovute alla riduzione dei globuli bianchi normali e sanguinamenti frequenti (anche a livello gengivale o nasale) legati alla carenza di piastrine. Tra i sintomi sistemici sono frequenti dolori muscolari e osteo-articolari diffusi, senso di malessere generale e perdita di peso. Inoltre, se la malattia si è diffusa in altri organi, si notano ingrossamento di milza, fegato e linfonodi e, se è stato raggiunto anche il sistema nervoso, possono verificarsi mal di testa e altri segni neurologici.

Chi è a rischio

Alcuni fattori legati ai comportamenti, come per esempio il fumo di sigaretta, aumentano il rischio di sviluppare la LMA, mentre tra i fattori di rischio ambientali si possono includere l'esposizione a certe sostanze chimiche come il benzene e i suoi derivati, utilizzati nell'industria chimica e nelle raffinerie. Possono far aumentare il rischio anche alcuni trattamenti oncologici, come i farmaci alchilanti e quelli a base di platino utilizzati per la chemioterapia, e le radiazioni usate nella radioterapia.

Come per altri tipi di tumori, anche per la LMA sono stati identificati fattori di rischio non modificabili, sui quali cioè non è possibile intervenire: tra questi ricordiamo l'essere maschio e avere un'età superiore ai 60 anni. Infine, possono aumentare il rischio anche alcune malattie genetiche (anemia di Fanconi, sindrome di Bloom, atassia-telangiectasia, sindrome di Li-Fraumeni, neurofibromatosi eccetera), alcune anomalie cromosomiche (Sindrome di Down, trisomia del cromosoma 8) e certe malattie del sangue (disturbi mieloproliferativi cronici e sindrome mielodisplastica).

 

Diagnosi

Il primo passo verso la diagnosi di LMA è un consulto con il medico che valuterà la storia familiare e i sintomi ed effettuerà una visita attenta per verificare la presenza di segni che potrebbero far pensare alla malattia (ingrossamento di organi addominali, segni di sanguinamento, lividi o infezioni eccetera). In caso di sospetto di malattia, si procede a ulteriori esami. Il prelievo di sangue permette di valutare numero e forma delle cellule: la leucemia causa infatti anemia, un basso numero di piastrine e aumento o diminuzione dei globuli bianchi, e l’aspetto delle cellule osservate al microscopio è utile per togliere gli ultimi dubbi e formulare una diagnosi più precisa. Una volta accertata la presenza di leucemia, si procede in genere con un ulteriore prelievo di sangue e di midollo osseo che, grazie a test molecolari e citogenetici, consente di caratterizzare in modo più preciso il tipo di leucemia (presenza di mutazioni, anomalie ai cromosomi eccetera).

Inoltre l’analisi dei marcatori di superficie e intracellulari, attraverso l’uso del citofluorimetro e di anticorpi monoclonali, consente di stabilire con certezza la derivazione delle cellule maligne dalla linea mieloide (LMA) rispetto alla forma linfoide (leucemia linfoide acuta, LLA). Gli esami di diagnostica per immagini come raggi X, TC, PET, ecografia e risonanza magnetica in genere sono utilizzati per determinare la presenza di infezioni o di altri segni della leucemia e possono aiutare a capire quanto la malattia è diffusa.

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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