Roma, botte con la sorella e il cognato per l'abito da sposa mai restituito: presa a calci e pugni, la lite finisce in tribunale

Un processo lungo sette anni, non ancora concluso

Domenica 7 Maggio 2023 di Federica Pozzi
Roma, botte con la sorella e il cognato per l'abito da sposa mai restituito: presa a calci e pugni, la lite finisce in tribunale

Schiaffi e tirate di capelli tra due sorelle per un vestito da sposa. Una contesa che ha portato sul banco degli imputati Tiziana Lainà e suo marito, Lorenzo Silvi, accusati dalla sorella della donna, Sabrina Lainà, di minacce, lesioni personali e appropriazione indebita, proprio dell’abito nuziale di quest’ultima. Un processo lungo sette anni, non ancora concluso. I fatti risalgono al 5 maggio 2016 quando, come racconta Sabrina, si era recata a casa di Tiziana per recuperare il vestito da sposa che le aveva prestato tre anni prima per fare dei servizi fotografici, quando svolgeva il lavoro di parrucchiera. Nonostante i numerosi solleciti però, l’abito bianco non era stato restituito. Di qui la decisione di presentarsi dopo cena sul posto.

Lite per l'abito da sposa, la dinamica

Una volta lì, ha citofonato per avvisare che era arrivata e si è messa ad aspettare in macchina, ignara di tutto quello che sarebbe successo dopo pochi minuti. Infatti, nonostante avesse ricevuto nel corso della stessa giornata diversi messaggi di minacce da parte degli imputati, mai avrebbe immaginato che si sarebbero avverati. All’arrivo della coppia è iniziata subito l’aggressione. Il cognato l’avrebbe presa per i capelli e trascinata fuori dall’auto e, insieme alla sorella, avrebbe iniziato a colpirla con calci e pugni, provocandole lesioni personali consistenti in contusioni multiple, dichiarate guaribili dal referto del pronto soccorso in sei giorni. Mentre continuava l’aggressione ai danni della donna, che non riusciva a liberarsi dalla presa dei due, Tiziana le rompeva il cellulare sbattendolo a terra, perché sapeva – come raccontato da Sabrina – che c’erano i messaggi di minacce da lei inviati poche ore prima in cui si leggeva: «Vai a fare in c… te la stai rischiando di brutto, ti faccio male, non mi conosci». Oltre al danno la beffa perché, mentre la vittima era a terra, Silvi avrebbe ripreso il tutto con il suo telefono per inviare poi le foto al marito della cognata: immagini che sono state depositate agli atti come prove nel processo, assieme al referto medico e alla fattura della riparazione del telefono. Ma non sono le uniche foto inviate al marito di Sabrina. Alcune immagini sono arrivate anche da Tiziana la quale, per simulare di essere stata aggredita, si sarebbe provocata dei graffi con un coltello.
 

Meghan e Kate

Ma vestiti e accessori, si sa, rappresentano spesso un pomo della discordia per le donne. Un litigio su un abito da damigella, che non è arrivato in tribunale ma ha fatto comunque clamore, è stato quello del 2018 tra Meghan Markle e Kate Middelton. Discussione che ha sancito la rottura del rapporto tra le cognate e che è stata anche raccontata dal principe Harry nella sua autobiografia. I fatti in questo caso risalgono ai preparativi del matrimonio tra il secondogenito del re Carlo e Meghan. Per le sei damigelle, compresa la principessa Charlotte, erano stati cuciti su misura degli abiti firmati Givenchy. Ma il vestito della piccola non andava bene a mamma Kate che avrebbe mandato un messaggio al vetriolo alla futura cognata sostenendo che fosse interamente da rifare. «L’abito di Charlotte è troppo grande, troppo lungo, troppo largo. Ha pianto quando l’ha provato a casa», avrebbe scritto la principessa del Galles, secondo quanto riportato nel libro di Harry.

Ultimo aggiornamento: 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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