Marte, Perseverance a caccia di forme di vita: alcune strane rocce incuriosiscono gli scienziati

Martedì 11 Maggio 2021 di Riccardo De Palo
Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Il rover Perseverance della Nasa, dopo avere testato i primi voli dell’elicotterino Ingenuity, la prima macchina creata dall’uomo a volare su Marte, sta entrando nel cuore della missione: analizzare le rocce del cratere Jezero, dove anticamente si trovava un vasto lago, alla ricerca di antiche testimonianze della vita passata.

Alcune rocce hanno attirato l’attenzione degli scienziati, per la loro forma arrotondata che sembra il frutto dell’azione di fenomeni alluvionali. La Nasa ha informato in un comunicato di stare cercando di risolvere diversi quesiti: quando e come si è formato il corso d’acqua, quando si è prosciugato e quando i sedimenti hanno cominciato ad accumularsi.

Alcuni campioni di rocce, che saranno raccolti in seguito, potrebbero conservare ancora tracce di antichi microbi, che qui avrebbero avuto modo di proliferare. 

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Una fotocamera - nome in codice Watson - è al lavoro per inviare sulla Terra foto dettagliatissime di queste rocce. Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory vogliono capire in particolare se queste formazioni rocciose sono di tipo sedimentario o magmatico. A prima vista potrebbe sembrare che si tratterebbe delle prima, ma l’erosione causata dal vento potrebbe avere cambiato il loro aspetto originario. Sulla Terra, un geologo prenderebbe il campione e lo spezzerebbe, per capire meglio le sue origini. «Per capire la storia di una roccia, bisogna guardarci dentro», ha detto Ken Farley, scienziato assegnato al progetto Perseverance. Ma ecco una immagine del fondo del cratere, che sta interessando molto gli scienziati, per la forma particolare delle rocce. Qualcosa di simile si può osservare sul fondo di un lago, o del mare, sulla Terra.

Poiché il rover non ha un martello per spezzare le rocce (possibile che non ci avessero pensato?), deve ultilizzare altri metodi per penetrare nei loro misteri millenari. I ricercatori utilizzano, per esempio, il braccio robotico di Perseverance per grattarne via lo strato superficiale, e poi utilizza sistemi a raggi X e luminescenti per cercare di avere maggiori informazioni sulla sua composizione. «Più rocce ispezioni, e più riesci a capirci qualcosa», sostiene Farley,

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L’astrobiologia è un altro obiettivo della missione: la ricerca di antiche forme di vita. Quando, nel corso di prossime missioni di Nasa ed Esa, sarà inviata una sonda su Marte per recuperare i campioni di rocce raccolti, sarà possibile compiere analisi ancora più approfondite. 

Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 07:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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