Le chiedono indietro 92mila euro, ma era uno scambio di persona: tutta colpa di una vocale sbagliata

Domenica 28 Febbraio 2021 di Marina Mingarelli
Le chiedono indietro 92mila euro, ma era uno scambio di persona: tutta colpa di una vocale sbagliata

Per colpa dello scambio di una vocale del suo cognome, una i scambiata per una o, una signora residente ad Arnara ha vissuto giorni da incubo. Qualcuno che non conosceva e residente a Gallarate, in provincia di Varese, le aveva richiesto indietro 92 mila euro per una compravendita immobiliare andata male che era stata chiusa dal padre della ciociara. Ed essendo il genitore era defunto, lei che era figlia unica, in quanto erede, avrebbe dovuto restituire quella somma di persona.

Ad un certo punto aveva provato tanto rancore nei confronti del padre che aveva posseduto una casa a Varese e che non le aveva mai detto nulla.

La lettera che le era arrivata da un organismo di mediazione forense di Milano e parlava di abusivismi e gravi irregolarità constatate nell'immobile. Nella missiva aveva letto che «il bene non è attualmente commercializzabile ai fini residenziali così per come acquistato e l'abitazione è priva dei requisiti previsti dalla legge per poter essere utilizzata come residenza di persone».

A conclusione di questa c'era stata la richiesta della somma dell'importo di 92.000 euro oltre interessi legali e rivalutazione monetaria quale corrispettivo al suo tempo versato per l'acquisto dell'immobile. Inoltre la proprietaria aveva chiesto la restituzione della somma di 1.200 euro a titolo di provvigione pagata per l'attività di intermediazione immobiliare oltre agli interessi e rivalutazione monetaria.

Ma non è tutto: al padre ed all'agenzia immobiliare che aveva portato avanti la vendita era stato chiesto inoltre il risarcimento dei danni patrimoniali quantificati in euro 25 mila euro e risarcimento danni non patrimoniali quantificati in 36.000 euro.Tutto ciò perché all'esito di verifiche effettuate sull'immobile acquistato era emerso che tra la planimetria catastale e la situazione reale di fatto dell'Unità immobiliare in oggetto erano state evidenziate numerose irregolarità sia nelle dimensioni che nel posizionamento delle aperture esterne e nella suddivisione nonché in merito all'inclinazione dei muri. Per tale motivo la proprietaria voleva indietro il denaro.

A quel punto la donna in preda alla disperazione si è rivolta al suo legale di fiducia per essere tutelata. E proprio grazie alle indagini effettuate dal legale è stato risolto l'arcano. Il mediatore che aveva scritto la lettera l'aveva indirizzata al genitore defunto Mariani, invece il destinatario della missiva e venditore dell'immobile era un certo Mariano residente nel Varesotto.

Il legale di fiducia ha dimostrato anche tramite il codice fiscale diverso che c'era stato uno errore di persona dovuto allo scambio di una vocale. Per la donna che a causa di quella improvvisa richiesta di denaro era caduta in depressione è stata la fine di un incubo.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 22:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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