Non più fungicidi ma piccole molecole organiche che possono rappresentarne una valida alternativa sostenibile. È il risultato di una ricerca coordinata dalla Statale di Milano e pubblicata di recente su Trends in Biotechnology, rivista del gruppo Cell.
Inflazione, per clima pazzo +3,3% prezzi verdure: estate si sta chiudendo con +65% eventi estremi
La moderna agricoltura intensiva, si legge in una nota, necessita dell'impiego di grandi quantità di pesticidi per garantire produzioni elevate, ma il loro utilizzo è causa di inquinamento ambientale e di tossicità sia per gli esseri umani che per gli animali: negli ultimi anni, piccoli peptidi e Rna a doppio filamento sono emersi come alternative promettenti ai fungicidi convenzionali grazie alla loro specificità per l'organismo bersaglio (il fungo), alla breve persistenza nell'ambiente e alla capacità di agire a basse concentrazioni, favorendo la transizione verso un sistema agro-alimentare più sostenibile e una maggiore sicurezza per agricoltori e consumatori. Lo studio offre una panoramica sulle molecole identificate di recente, sulle loro proprietà antimicrobiche, i loro meccanismi di azione e le strategie utilizzate per la loro identificazione.