Lo sfogo della Pascale: «Ho piazzato mine anti-signorine per tenere lontano le donne da Silvio»

Mercoledì 4 Dicembre 2013 di Mario Ajello
Lo sfogo della Pascale: «Ho piazzato mine anti-signorine per tenere lontano le donne da Silvio»
Attenzione. Palazzo Grazioli minato. Guai ad avvicinarsi, se si signore o signorine. Perch Francesca Pascale, la padrona di casa, non si occupa soltanto dei fagiolini troppo cari e dei pasticcini anti-depressivi con cui imboccare Dud in attesa della visita fiscale della Asl che deve verificare il grado del suo stress. Si occupa anche di sistemi di difesa la fidanzatissima. «Intorno a casa ho piazzato le mine, signore e signorine sono avvisate»: annuncia Francesca. E chi vuole infilarsi nelle grazie di Silvio rischia di saltare in aria. «Ogni giorno tiro fuori dalle sue tasche - incalza la giovane - numerosi bigliettini. Le donne che scrivono a Berlusconi, per chiedere un’auto in regalo o un lavoro, vengono prese in considerazione. Le altre, che chiedono altro, vengono respinte».



«Chi» - la corazzata del berlusconismo pop, il cuore rosa della potenza mediatica del Cavaliere effigiato sempre e comunque come eterno sovrano in un Paese che lo adora - non fa nulla a caso. Il numero in edicola oggi serve a raffigurare Berlusconi come uno statista la cui vita personale e la cui pubblica gloria minimamente sono state intaccate dalla decadenza da senatore. E’ l’icona del governante infaticabile, e non dell’ex al crepuscolo, quella che il settimanale di



Alfonso Signorini si impegna a diffondere, garantendo alla «ggente» che Lui c’è e MenomalecheSilvio c’è. Donne e donnine, a parte la titolare del suo cuore di forever young? Lui non ha tempo per loro, e se di nascosto il tempo lo trovasse entrano in azione le mine anti-signorine. Il Parlamento che non lo vuole più? «Lui lavora tutto il giorno a casa» con ritmi «frenetici» che sono l’opposto di quelli di un pensionato. «Sveglia prima delle sette - scrive «Chi» - e dopo aver poggiato la testa sul cuscino per non più di quattro ore (restando vigile, si presume, almeno con un occhio, perchè la patria ha bisogno di quella pupilla operativa e salvifica). Lettura dei giornali. Telefonate (ultimamente, ma questo «Chi» non lo dice, il più ascoltato è Giovanni Toti, direttore del tiggì di Rete4, di cui Silvio si è politicamente innamorato e lo vede come prima vedeva Alfano con un pizzico di «quid» in più). Colazione, insieme con Dudù, a base di caffè americano, biscotti e marmellata. Lavoro fino all’ora di pranzo. Tapis roulant, dalle 10 alle 12, ma solo il sabato e la domenica. E il pomeriggio: appuntamenti ogni venti minuti fino alle 20.



«Io - ha confidato Francesca alle amiche - speravo che rallentasse un po’ il ritmo dopo la decadenza. Mi dicevo: imparerà finalmente a giocare a burraco, oppure andremo a cena fuori più spesso». Invece, niente. E lei si lamenta perchè lui lavora troppo. Un quadretto così, su Silvio il Non-Decadentista, sul non tramonto del Cavaliere eterno, serve a rassicurare le truppe e a contrastare la propaganda avversaria che, anche tramite vignette come quelle di Altan in cui viene ritratto sempre a letto o in pantofole mentre dice «non ho niente da fare», insiste sul pensionamento.



Il problema è che questo sforzo di controinformazione viene smentito dalla copertina del settimanale rosa-azzurro. Si vedono Berlusconi e Putin i quali, lungo un corridoio di Palazzo Grazioli, giocano a palletta con il soffice Dudù. Si trastullano con il barboncino. Si strofinano al ninnolo per il quale ieri Silvio ha annunziato un Club ”Forza Dudù” per cani e gatti, forse proprio perchè non c’è più lo scettro nelle sue mani.
Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 11:35

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