Foligno, nonno aggredito da un'oca
​La Regione lo deve risarcire

Domenica 20 Agosto 2017 di Giovanni Camirri
Una delle oche che a Foligno vivono lungo l'asse del fiume Topino
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FOLIGNO - Nonno aggredito da un’oca tipo quelle famose del Campidoglio mentre tenta di tenere di tenere il volatile lontano dal nipotino. Il grosso pennuto non gradisce quell’intrusione e, dopo aver atteso il momento strategicamente utile, apre le ali ed in volo si scaglia contro il nonno, colpendolo alla schiena fino a farlo rovinare in terra. Il grosso pennuto, apparentemente non pago di quell’inizio di vendetta, è poi letteralmente salito sulla schiena del pensionato ed ha continuato a beccarlo causandogli anche traumi. Il tutto è accaduto 5 anni fa all’interno del parco fluviale Hoffmann a Foligno e quell’aggressione in natura è divenuta causa civile con il nonno che, attraverso l’avvocato Domenico Cancellieri, ha citato in giudizio civile la Regione. Ed ha vinto. A spiegare i contorni della singolare vicenda è lo stesso avvocato Domenico Cancellieri. «Cinque anni fa – spiega il legale – il mio assistito era al Parco Fluviale insieme alla figlia ed al nipotino. Una passeggiata in natura, all’interno di un contesto, quale è il parco fluviale Hoffmann davvero piacevole. Tutto sembrava procedere normalmente fino a quando un’oca s’è avvicinata oltremodo al nipotino del mio assistito. A quel punto il nonno s’è interposto tra il bambino e il pennuto per evitare contatti potenzialmente pericoloso vista anche l’indole di questa particolare specie di oca. Mentre nonno figlia e nipotino stavano riprendendo la passeggiata, l’oca del Campidoglio s’è librata in volo e s’è scagliata contro il mio cliente – prosegue – colpendolo alle spalle. Un urto piuttosto forte che ha fatto rovinare in terra il pensionato che nell’urto col terreno s’è procurato anche traumi ad una spalla. Il grosso volatile non pago di aver “abbattuto” la controparte quando ancora il nonno era in terra, gli è salito sulla schiena e ha proseguito a beccarlo con forza per poi allontanarsi. Il tutto è accaduto in presenza di alcuni testimoni. Dopo le cure il nonno mi ha contattato per valutare i fatti».
IN TRIBUNALE
«Alla luce dell’accaduto – prosegue Cancellieri – abbiamo proposto una causa civile nei confronti della Regione che ha la competenza sugli animali selvatici. Abbiamo fatto tutti i passi del caso e dopo cinque anni dall’aggressione, recentemente è arrivata la sentenza che ci ha dato ragione e che ha previsto un risarcimento in favore del mio assistito - conclude l’avvocato - di 7mila euro».
Ultimo aggiornamento: 15:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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