Fermo, suora muore negli Usa
a 111 anni e lascia un tesoro al nipote

Lunedì 21 Novembre 2016
Suor Maria Cecilia, all’anagrafe Antonia Maria Amore
FERMO - Lo zio d’America esiste, almeno per un fermano di 48 anni che si è trovato erede di due vecchi buoni del tesoro per un valore stimato di 34 mila euro. E ritrovarseli grazie a una eredità del tutto inaspettata di una prozia suora, morta negli Usa lo scorso febbraio, alla veneranda età di 111 anni, è qualcosa che non ha lasciato indifferente Giovanni Ripoli che ha intentato causa alla Banca d’Italia per vedersi riconosciuto il diritto a incassare la somma derivante da due buoni del tesoro acquistati dalla cara estinta nel lontano 1947. 

La storia inizia lo scorso febbraio quando suor Maria Cecilia, all’anagrafe Antonia Maria Amore, originaria di Pietracatella in provincia di Campobasso, muore negli Usa a 111 anni. Giovanni Ripoli, pronipote, è l’unico erede e a seguito della morte della prozia, ovviamente nubile e senza figli, ha ereditato, tra le altre cose, una casa in Molise dove lo scorso settembre, riordinando alcuni effetti di famiglia, ha ritrovato, tra le tante cose, due certificati di debito pubblico dello Stato italiano appartenuti alla prozia suora. Uno di 5 mila lire e uno di mille lire. L’uomo si è recato alla Banca d’Italia per il rimborso ma gli è stato detto che il titolo era andato in prescrizione dopo 30 anni dalla sua emissione. 
Così ha deciso di agire legalmente. I legali che lo assistono hanno fatto stimare il titol ,e si è raggiunta una cifra, dalla data di emissione alla data del 30 settembre 2016 di 34.250,00 euro. Per quanto concerne la prescrizione, il titolo per i legali di Ripoli non è affatto prescritto. Infatti al termine naturale di trenta anni stabilito per il rimborso, vanno aggiunti i dieci anni di prescrizione ordinaria. I dieci anni, inoltre - secondo Ripoli e i suoi legali - non decorrono dal giorno successivo alla scadenza del trentesimo anno ma da quando il titolare è in grado di far valere il proprio diritto. In questo caso i dieci anni decorrono da settembre 2016, periodo del ritrovamento del certificato di credito pubblico. Sarà il tribunale con un’azione giudiziaria civile di accertamento del credito, patrocinata dagli avvocati De Angelis e Morelli, a pronunciarsi sul diritto di Giovanni Ripoli ad ottenere la restituzione con gli interessi e la rivalutazione della somma.
Ultimo aggiornamento: 18:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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