Rinuncia al lavoro per fare la casalinga, il giudice condanna il marito dopo il divorzio: «Risarcimento da 200mila euro»

Grazie alla legge, in Spagna sono in aumento casi simili e che tutelano madri ed ex mogli

Giovedì 9 Marzo 2023
Un giudice «costringe» un uomo a pagare 200.000 euro dopo che per 25 anni l'ex moglie si è presa cura dei figli e della casa

L'amore finisce, i matrimoni anche ma gli oneri, i doveri e gli obblighi no. È quello che è accaduto a un uomo in Spagna, a Malaga. Un giudice ha dato ragione a una donna affinché proprio il suo ex marito la compensi per le faccende domestiche e la cura dei figli di cui si è occupata durante i 25 anni in cui la coppia è stata sposata.

La somma di cui l'uomo deve rispondere è di 204.624,86 euro, applicando così il Salario Minimo Interprofessionale in vigore in ogni anno trascorso da quando si sono sposati fino al 2020, quando si sono separati.

La sentenza, del Tribunale di primo grado e Istruzione numero 3 di Vélez-Malaga, è stata dettata in conseguenza dell'articolo 1438 del codice civile, secondo il quale «i coniugi contribuiranno alla sostegno delle spese del matrimonio. In mancanza di accordo, lo faranno in proporzione alle rispettive risorse economiche. I lavori per la casa saranno computati come contributo alle spese e daranno diritto ad ottenere un indennizzo che il giudice indicherà (...) all'estinzione del regime di separazione».
 

«È diventato una star»

L'avvocato che si è occupato del caso, Marta Fuentes, che fa parte dello studio legale Gentius Abogados di Torre del Mar, ha sottolineato la necessità che «molte donne siano consapevoli che ciò che hanno ottenuto è stato perché ero al loro fianco», sottolinea. In questo caso, l'uomo che ora dovrà risarcire l'ex compagna per le faccende domestiche, afferma, «è cresciuto come la schiuma, è diventato una star e lei è stata messa da parte». 
 

La coppia, che ha due figlie insieme, si è sposata nel 1995. Entrambi  avevano vent'anni. Un mese dopo hanno firmato la separazione dei beni e, da allora, tutti questi sono diventati a nome dell'ex marito, ad eccezione di un immobile a Vélez-Málaga , di cui entrambi condividono il reddito da locazione. Lei, si legge nella sentenza, si è dedicata esclusivamente - uno dei requisiti per esigere questo compenso - alla «cura della casa e delle figlie, con tutto ciò che ciò comporta , contribuendo puntualmente alle imprese familiari». 

Da quando la coppia ha concluso la loro relazione, secondo l'avvocato, «lui ha versato un mese alla casa di lei per il suo mantenimento, ma sempre controllato e quel tanto che bastava per poter vivere senza alcun tipo di eccesso". In questo modo evidenzia “le limitazioni” che ha dovuto sopportare “per accedere al mercato del lavoro a 48 anni e dopo 25 anni seguendo il marito ovunque senza fare altro che lavorare per lui e per la famiglia». 

«Una miseria per un patrimonio di 5 milioni di euro»

Anche altre donne hanno ottenuto questo riconoscimento  attraverso i tribunali di varie province, come una residente di Pontevedra, che è riuscita a ottenere dall'ex marito una compensazione per la mancata entrata nel mondo del lavoro. Ma  quest'ultima decisione giudiziaria emessa da un tribunale di Vélez-Málaga costituisce un precedente a causa dell'elevato importo che è stato fissato. Tuttavia, secondo l'avvocato, per il condannato  si tratta di «quasi una miseria», tenuto conto del suo livello di reddito. La delibera giudiziaria precisa che l'ex marito «entra mensilmente tra i 3.000 e i 4.000 euro per la gestione ceduta di un podere di 70 ettari di sua proprietà con coltivazione dell'olivo», mentre la moglie ha un reddito di 460 euro al meseche ricevi per l'affitto di una casa in comproprietà. «Ha un patrimonio di 5 o 6 milioni di euro e un'azienda olivicola che era in vendita a 4 milioni sulle piattaforme online», aggiunge il legale della donna.

Con la diffusione della sentenza del tribunale che riconosce compensi per il lavoro domestico e per la cura dei figli, si intende  «rivendicare questo diritto, che esiste e non viene quasi mai rivendicato o concesso». «Ci auguriamo che il Tribunale provinciale faccia molti giri prima di revocare questa sentenza.

Deve essere una norma. Deve avere un valore che la donna dedichi tutta la sua vita ai figli», sostiene.

La sentenza, non definitiva e ancora impugnabile, si traduce, a parere dell'avvocato, in un «riconoscimento del lavoro di tutte quelle donne che sono nell'ombra» e che costituiscono «un sostegno fondamentale» per la loro coppia «consolidano un famiglia, sviluppare una carriera professionale e un aumento della ricchezza». Allo stesso modo, denuncia le «scarse possibilità» che, dopo la rottura sentimentale, la donna, in questo tipo di casi, ha «di accedere a un lavoro data la sua esclusiva dedizione alla famiglia e, per lo più, agli affari del marito». 

Al momento della separazione, la donna ha ottenuto il titolo Eso per le persone di età superiore ai 18 anni e ha iniziato diversi corsi di formazione, anche se ha dovuto «interrompere temporaneamente il suo sviluppo perché nel 2021 le è stato diagnosticato un cancro», che la costringe ancora a ricevere cure.  «È forte, coraggiosa e capace e sarà in grado di gestire tutto», aggiunge il suo avvocato.

 

 

Una pensione compensativa di 500 euro

Oltre al risarcimento economico che il tribunale ha concesso a questa residente di Vélez-Málaga per aver sacrificato la sua vita lavorativa e la sua economia per prendersi cura della casa e dei figli, l'ex marito deve anche pagare una pensione di 500 euro al mese per due anni, il tempo che, secondo la sentenza, è considerato «prudenziale perché possa inserirsi nel mondo del lavoro». 


L'uomo, «in considerazione delle sue capacità e dei bisogni delle figlie», dovrà anche pagare 400 euro di alimenti a favore della più giovane e 600 di cui beneficerà la più grande.

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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