Rapito quando era bambino, «Vi disegno la mia casa». E così ritrova la famiglia dopo 33 anni

Lo schizzo consegnato alla polizia che ha individuato il villaggio. Arrestati i rapitori

Martedì 4 Gennaio 2022 di Chiara Bruschi
«Vi disegno la mia casa». E così ritrova la famiglia dopo 33 anni

Li Jingle è stato rapito quando aveva solo quattro anni. Oggi ne ha 37 e ha riabbracciato la mamma, che non aveva mai abbandonato la speranza di rivederlo. La storia che arriva dalla Cina ha dell'incredibile, soprattutto per il modo in cui si è arrivati al lieto fine.

Li, infatti, è riuscito a rientrare in contatto con la madre grazie ai suoi ricordi di bambino. Una banda di trafficanti di bambini lo ha strappato alla sua famiglia e al suo quartiere quando aveva solo quattro anni. Il piccolo si è lasciato ingannare con un giocattolo e ha seguito uno sconosciuto che l'ha portato via dal suo villaggio.

LA NOSTALGIA

Li ha detto di aver trascorso«infinite notti» a sognare di tornare a casa e di aver sempre provato una forte nostalgia fin da quando era piccolo. Un sentimento che non l'ha mai abbandonato e finalmente, alcuni mesi fa, ha deciso di tentare. E ha messo nero su bianco le immagini che riviveva ogni notte nella sua mente: ha disegnato una mappa del suo villaggio nei minimi particolari, incluse le forme delle singole abitazioni e le abitudini culinarie dei vicini di casa. Poi ha tentato il tutto per tutto e l'ha consegnata alla polizia. Il disegno era così dettagliato che ha permesso agli investigatori di identificare un villaggio nella zona dello Zhaotong, sulle montagne del Yunnan, nel sudest della Cina.

Qui, una donna aspettava da 33 anni il ritorno del figlio e il test del Dna ha dato la conferma biologica della parentela. Nei giorni scorsi si sono riuniti in un abbraccio liberatorio e commovente. Li era stato rapito nel 1989 ed era stato affidato a una famiglia di Lankao, oltre 2mila chilometri dalla città in cui era cresciuto. Genitori che, ha spiegato, gli hanno insegnato «i principi e i valori di un uomo» e gli hanno permesso di realizzarsi nella vita. È riuscito a studiare duramente e a farsi strada nel mondo del lavoro, ha costruito una famiglia con moglie e figli.

A convincere Li è stata la storia di un altro coetaneo, Guo Xinzhen, che era stato rapito nel 1997 all'età di due anni dalla sua casa nello Shandong, una provincia della Cina. Il padre Tuo, 51 anni, aveva viaggiato a bordo della sua motocicletta per oltre 500mila chilometri lungo tutta la Cina, in lungo e in largo per oltre vent'anni nella speranza di trovarlo, con una gigantografia del bimbo appesa alla due ruote. Durante il suo viaggio ne aveva passate di tutti i colori senza mai lasciarsi prendere dallo sconforto: si era imbattuto in rapine, era stato coinvolto in incidenti stradali, aveva dormito sotto i ponti e aveva dovuto perfino fare l'elemosina, una volta finiti i risparmi. Una tenacia che era stata raccontata anche in un film del 2015, Lost and Love, e che gli aveva poi permesso di raggiungere il suo obiettivo. Guo è stato trovato e ha potuto riabbracciare i genitori sotto gli occhi commossi della Cina intera. «Ora che lo abbiamo trovato - aveva detto l'uomo - andrà tutto bene e d'ora in poi potremo solo essere felici». I suoi presunti rapitori, responsabili di averlo strappato alla famiglia e poi venduto, sono stati arrestati.

 

I CASI IRRISOLTI

Due storie a lieto fine in un mare di casi irrisolti. Secondo quanto rivelato dal tabloid britannico Daily Mail, infatti, ogni anno in Cina vengono rapiti 20mila bambini, con lo scopo di essere venduti a famiglie che desiderano un figlio. Un traffico di minori che affligge il paese dagli anni Ottanta. Nel 2016, con la creazione di un database dei Dna di persone scomparse, le forze dell'ordine hanno riunito 2600 persone con i loro genitori biologici. Le vittime di questi rapimenti spesso decidono di non procedere per vie legali contro la mamma e il papà adottivi, poiché con essi, la maggior parte delle volte, hanno instaurato un legame affettivo molto forte.

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