La prof va in pensione e ritrova i bigliettini requisiti agli studenti in 40 anni di carriera: «E' un mondo che non esiste più»

Carla Rosati, insegnante di Vicenza: "Mi sono commossa. Ora gli studenti copiano da Wikipedia, con il telefonino, e durante la ricreazione passano il tempo incollati ai social"

Mercoledì 11 Gennaio 2023
La prof va in pensione e ritrova i bigliettini requisiti agli studenti in 40 anni di carriera: «E' un mondo che non esiste più»

Nel cassetto della sua cattedra aveva un vero e proprio "bottino": bigliettini, foglietti stropicciati, arrotolati e sbiaditi sequestrati agli studenti in 39 anni di carriera. Quando la professoressa vicentina Carla Rosati, fresca di pensione, ha svuotato il contenuto di quel vecchio scatolone, ha avuto un tuffo al cuore. «Lo ammetto: mi sono commossa» racconta al Corriere Della Sera.  Lei, insegnante di anatomia all’istituto professionale «Fedele Lampertico» di Vicenza aveva intercettato decine e decine di bigliettini che utilizzavano i ragazzi degli anni Novanta e primi Duemila per copiare durante i compiti in classe.

Non solo. Nello scatolone c’erano finiti anche i passatempi di quegli anno: carte da gioco disegnate a mano, palloni da calcio fatti di carta appallottolata e dadi realizzati con cartoncino e nastro adesivo. E pure qualche lettera appassionata o qualche poesia (perché, a quell’età, infatuarsi della prof non è poi così strano).

«Reperti che, per quanto recenti, appartengono a un mondo che non esiste più» li definisce Rosati. «Ora gli studenti copiano da Wikipedia, con il telefonino, e durante la ricreazione passano il tempo incollati ai social oppure giocando on line, perennemente con in mano i loro apparecchi elettronici. Sono circondati dai coetanei, eppure così isolati…». Quando a settembre è andata in pensione, la prof ha portato a casa il proprio materiale scolastico. E quando, un paio di giorni fa, ha riscoperto il contenuto di quello scatolone, non ha resistito alla tentazione di scattare un paio di foto e pubblicarle sul suo profilo Facebook.

Effetto amarcord. In poche ore i suoi ex studenti l’hanno inondata di messaggi colmi di gratitudine e nostalgia. In qualche modo, ha potuto seguire l’evoluzione della nobile arte dello scopiazzare: dai boomer ai millennials. «I bigliettini scritti a mano si utilizzavano soprattutto fino agli anni Novanta.  Poi sono arrivate le fotocopie rimpicciolite, che non richiedevano neppure lo sforzo di sintetizzare il testo. Infine, con la diffusione degli smartphone, negli ultimi anni copiare è divenuto un esercizio vuoto, superficiale: nessun impegno».

Ultimo aggiornamento: 15:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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