Bere un caffè al giorno fa dormire di meno e aumenta il rischio di tachicardia, lo studio e la possibile spiegazione

Gli autori hanno anche dimostrato che il consumo permette di muoversi di più

Martedì 11 Aprile 2023 di Alessandro Rosi
Bere un caffè al giorno fa dormire di meno e aumenta il rischio di tachicardia, lo studio

Per ogni beneficio c'è sempre anche un rischio. Bere almeno un caffè al giorno fa dormire di meno. E non solo. Aumenta anche il rischio di tachicardia. "La scoperta del quadro generale è che non c'è solo una singola conseguenza correlata alla salute del consumo di caffè, ma che la realtà è più complicata di così", ha affermato l'autore principale dello studio pubblicato giovedì sul New England Journal of Medicine.

Il dottor Gregory Marcus, cardiologo e professore di medicina presso l'Università della California, ha però anche evidenziato che il consumo della bevanda nera permette anche di muoversi di più.

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Meno sonno

Per avere un'idea migliore degli effetti immediati sulla salute del caffè, gli autori hanno reclutato 100 adulti sani con un'età media di 39 anni provenienti dall'area di San Francisco. Hanno dotato i partecipanti di Fitbit, ovvero uno strumento per tenere traccia dei loro passi e del sonno. Ad ogni partecipante è stato permesso di bere tutto il caffè che desiderava per due giorni, poi di astenersi per due giorni, ripetendo quel ciclo per un periodo di due settimane. I risultati? Nei giorni in cui hanno bevuto caffè, i partecipanti hanno ottenuto una media di 1.058 passi in più rispetto ai giorni di astensione. Ma in quei giorni, il sonno ha subito un duro colpo. I partecipanti hanno dormito 36 minuti in meno. Più caffè bevevano, maggiore era l'attività fisica e meno dormivano.

 

Gli effetti sul cuore

Il caffè, però, ha sembrato avere anche effetti sul cuore. Quale? Un'incidenza di circa il 50% più alta di contrazioni ventricolari premature, o PVC, rispetto ai giorni senza assunzione di caffè. Questi battiti cardiaci derivano dalle camere inferiori del cuore e possono anche sembrare un battito saltato o palpitazioni cardiache. "Quindi questo fornisce alcune prove convincenti che sperimentare (uscire) dal caffè potrebbe essere utile in quegli individui che soffrono di fastidiose palpitazioni legate ai PVC", ha detto Marcus.

La possibile spiegazione

Per quanto riguarda i collegamenti tra l'assunzione di caffè e le contrazioni ventricolari premature, la caffeina può contenere metaboliti attivi come l'aminofillina, che viene utilizzata nei farmaci per l'asma e, a dosi elevate, è nota per indurre aritmie, ha affermato Marcus. Inoltre, "il caffè tende ad aumentare l'attività del sistema nervoso simpatico, o il lato adrenalinico del sistema nervoso, che può favorire i PVC", ha aggiunto.

 

Maggior motivazione

Ci sono poi i "pro". Bere caffè potrebbero dare più motivazione per fare esercizio o migliorare le prestazioni. Ma le persone "non dovrebbero estrapolarlo all'assunzione di bevande energetiche o caffeina ad alte dosi come un modo per migliorare gli allenamenti", poiché alte dosi possono portare a disturbi spiega l'autore alla Cnn.

 

La componenente genetica

I ricercatori hanno raccolto campioni di DNA dai partecipanti. E coloro che hanno avuto maggiori riduzioni del sonno quando hanno consumato caffè avevano varianti genetiche associate a un metabolismo della caffeina più lento. Le persone con varianti genetiche associate a un metabolismo della caffeina più veloce, d'altra parte, avevano contrazioni ventricolari più premature. Questi risultati suggeriscono che un approccio individualizzato al consumo di caffè potrebbe essere il metodo più appropriato per determinare gli effetti sulla salute, secondo lo studio.

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 11:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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