Svenduto all'asta l'enorme "diamante della pace" da 709 carati: solo 6,5 milioni di dollari rispetto ai 50 previsti

Martedì 5 Dicembre 2017 di Giacomo Perra
Il diamante della pace
Sei milioni e mezzo di dollari: è questa la cifra per cui è stato battuto all’asta il cosiddetto diamante della pace, una enorme pietra da 709 carati scovata in Sierra Leone lo scorso 16 marzo.

Ad assicurarsi il preziosissimo articolo è stato Laurence Graff, proprietario della Graff Diamonds, che, con la metà esatta del suo esborso, finanzierà, attraverso la costruzione di strade, ponti ed acquedotti, il miglioramento delle condizioni di vita del piccolo villaggio di Koryardu, il luogo dove la gemma fu trovata dal pastore cristiano protestante Emmanuel Momoh.
 
 


Quando il diamante, il più grande scoperto negli ultimi quarant’anni e uno tra i venti più grossi e pregiati in assoluto, fu rinvenuto, del resto, il governo di Freetown stabilì che i proventi della sua vendita sarebbero stati destinati in parte a un fondo finanziario per lo sviluppo del Paese e, quindi, anche, alla riqualificazione del villaggio.

Considerata la stima virtuale della pietra, per cui, inizialmente, si parlava di una valutazione potenziale di cinquanta milioni di dollari, resta, però, molta amarezza per un’asta che ha, almeno economicamente, deluso le aspettative. Un’amarezza che si fa ancora più forte se si pensa che, prima della sua cessione, per il diamante della pace la Repubblica della Sierra Leone aveva rifiutato un’offerta di quasi otto milioni.
Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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