Nutrizione in gravidanza, un test genetico può aiutare a gestirla.
Il nostro Dna, prosegue, «influenza il modo in cui assorbiamo, metabolizziamo, eliminiamo o potenziamo gli effetti dei nutrienti assunti tramite il cibo. In gravidanza, questi dati sono ancora più importanti». Come indicato dal Ministero della Salute, infatti, la qualità dell'alimentazione materna può avere conseguenze importanti sulla salute della futura mamma e del nascituro. Il nuovo test GeneFood Mamma, rapido e non invasivo, aiuta le donne incinte a evitare un eccessivo aumento di peso durante i 9 mesi ma soprattutto aiuta a individuare la predisposizione a diabete e a patologie cardiovascolari, che possono compromettere anche la salute del feto.
Grazie ad un semplice tampone salivare da fare a casa, i genetisti Altamedica (www.altamedica.it) riescono a verificare la presenza di varianti genetiche collegate a obesità, diabete, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e riduzione dell'assorbimento di nutrienti indispensabili in gravidanza (Acido Folico, Ferro, Calcio, Vitamina B12, Vitamina D, Zinco, Sodio, Potassio). In 15-20 giorni dalla ricezione del campione, le pazienti ricevono l'elenco dei geni analizzati con un'indicazione del livello di rischio, insieme ad una lista di alimenti consigliati, sconsigliati e tollerati in base al profilo genetico, che è unico per ciascuno di noi. «Partendo da queste informazioni - conclude Mesoraca - è possibile adeguare la dieta e lo stile di vita al proprio Dna, per la salute del feto e della gestante».