Tragedia in piscina a Sperlonga: un pulsante (non segnalato) avrebbe potuto salvare la vita della ragazzina

Martedì 24 Luglio 2018 di Barbara Savodini
Tragedia in piscina a Sperlonga: un pulsante (non segnalato) avrebbe potuto salvare la vita della ragazzina
  Sarebbe bastato premere un pulsante per salvare la vita di Sara Francesca Basso, la 13enne di Frosinone risucchiata lo scorso 11 luglio dalla piscina del Virgilio Grand Hotel di Sperlonga. È una delle poche indiscrezioni trapelate durante la consulenza tecnica eseguita nel pomeriggio di oggi dagli ingegneri nominati dalla Procura di Latina.

Prima che i due periti effettuassero tutti gli accertamenti del caso, è stato infatti ricostruito il funzionamento dell'impianto di aspirazione della piscina che, a quanto pare, può essere attivato o disattivato con un banale pulsante. La mancanza di cartelli e di un bagnino, però, ha reso di fatto inutile quel tasto della cui esistenza nessuno, tra i presenti, era a conoscenza.

Mentre il turista australiano ha lottato con forza per liberare la piccola e il medico rumeno ha fatto l'impossibile per rianimarla, per salvarle la vita sarebbe probabilmente bastato disattivare l'impianto collegato all'idromassaggio.
La seconda macroscopica irregolarità emersa riguarda la presenza di un solo bocchettone perché, come spiegato nei giorni scorsi anche dall'Uni, l'Ente italiano di normazione, due punti di filtraggio con altrettante griglie di forma bombata, posizionati a poca distanza l'uno dall'altro, consentono di evitare il cosiddetto effetto ventosa di cui tanto si sta parlando in questi giorni.
 
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