Stupro di gruppo, a giudizio due giovani di 21 anni

Sabato 16 Luglio 2022 di Mirko Macaro
Stupro di gruppo, a giudizio due giovani di 21 anni

Sono stati rinviati a giudizio, i due 21enni accusati di una violenza sessuale di gruppo avvenuta a Terracina ai danni di una coetanea che di lì a poco avrebbe dovuto sposarsi, giovane che sarebbe stata anche drogata, pesantemente minacciata e filmata per essere sottoposta a un ricatto hard.

Una brutta storia emersa da un'indagine nata quasi per caso, partendo dal tentato suicidio della presunta vittima, che nel settembre del 2021 provò a farla finita bevendo dei prodotti utilizzati per le pulizie domestiche, venendo salvata solo dal provvidenziale intervento del personale medico. Il mese successivo gli agenti del Commissariato terracinese arrestarono i due giovani poi imputati, attualmente ristretti ai domiciliari e come la parte lesa appartenenti alla vasta comunità indiana trapiantata in città.

Avrebbero stuprato senza pietà quella ragazza nel maggio del 2020, durante il primo lockdown totale per il Covid-19, dopo aver fatto irruzione nella sua abitazione con i volti parzialmente travisati da mascherine chirurgiche anti-virus. A violenza compiuta, dicono le ricostruzioni, gli aggressori avrebbero intimidito la coetanea facendole pesare la possibilità che il video girato tramite smartphone durante lo stupro potesse essere reso pubblico. Non solo, però: le avrebbero pure inviato minacce di morte sul cellulare, e la ragazza ha raccontato agli inquirenti di una seconda, inquietante irruzione a domicilio.

Nel luglio 2020 due uomini, tra cui almeno uno degli imputati, si sarebbero introdotti con la forza in casa spintonandola e bloccandola per un braccio, per poi iniettarle una sostanza non meglio precisata, forse un sedativo. Circostanza in cui uno dei due avrebbe minacciato la poveretta con frasi dal tenore inequivocabile: «Ora vediamo a chi dici quello che ti abbiamo fatto»; «Se dici quello che ti abbiamo fatto, ti ammazzo». Parole minacciose, ricostruirono le indagini, vennero indirettamente indirizzate pure nei confronti dei familiari della ragazza. Un quadro complessivo pesantissimo, che giovedì pomeriggio ha portato il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa a disporre il rinvio a giudizio nei confronti di entrambi gli imputati, fissando la prossima udienza per il prossimo 20 settembre, in composizione collegiale. All'udienza preliminare sono state ammesse le costituzioni di parte civile della ragazza, rappresentata dall'avvocato Monica Nassisi, e dell'associazione di promozione sociale La Giusta Difesa, rappresentata dall'avvocato Sara Polito. «Noi ci siamo. Sempre. Comunque. Nonostante tutto», le parole dell'avvocato Nassisi a margine del rinvio a giudizio.

Ultimo aggiornamento: 20:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA