Rivoluzione al liceo inizia la didattica "mista": studenti in classe, ma pendolari e positivi collegati con telecamere

Venerdì 9 Ottobre 2020 di Barbara Savodini
Rivoluzione al liceo inizia la didattica "mista": studenti in classe, ma pendolari e positivi collegati con telecamere

Rivoluzione tecnologica al liceo classico, scientifico e delle scienze umane Leonardo Da Vinci di Terracina.

L'epidemia, purtroppo, sta mettendo a dura prova il regolare svolgimento delle elezioni ma l'istituto coordinato dal dirigente scolastico Mario Fiorillo si era già preparato ad affrontare i giorni più difficili. A partire da sabato la scuola di via Pantanelle sperimenterà un'innovativa formula mista: una soluzione ibrida tra insegnamento tradizionale e didattica a distanza.

Le lezioni con il docente e alcuni studenti in classe saranno riprese dalle telecamere che l'istituto ha preventivamente acquistato in vista di un eventuale secondo lockdown. I pendolari, i positivi e coloro che sono in isolamento potranno così seguire la stesse spiegazioni dei compagni direttamente da casa. «Questo non vuol dire che chi è fuori sede non verrà mai a scuola chiarisce il dirigente Mario Fiorillo i pendolari, per esempio, verranno fisicamente a fare le interrogazioni o i compiti in classe. I ragazzi che risiedono a Terracina ma sono in isolamento, per esempio, seguiranno la programmazione da casa, in real time, senza perdere spiegazioni ed esercitazioni preziose. In altri casi, quelli in cui sia i docenti che gli studenti sono in quarantena, torneremo al metodo della didattica a distanza già consolidato durante il lockdown». Purtroppo sono giorni difficili per il Leonardo Da Vinci che, a poche settimane dall'apertura delle scuole, conta già cinque positivi con ben tre classi in isolamento fino al 15 ottobre: la 1^ E, la 3^A e la 4^A dello scientifico. Anche nelle altre sezioni non mancano, in ordine sparso, studenti in quarantena perché rientrati nel contact tracing a seguito della positività di amici o parenti. «Non abbiamo avuto alternative prosegue Fiorillo solo il nostro plesso conta mille ragazzi e, con il vicino istituto Bianchini, si arriva a 1.700. Impossibile evitare gli assembramenti nei piazzali esterni. Io ho chiesto personalmente l'intervento delle forze di polizia, della polizia locale in primis, ma purtroppo le mie richieste non hanno avuto risposta. Dei nostri mille ragazzi oltre la metà sono pendolari e i mezzi pubblici sono costantemente affollati. Ne abbiamo già pagato le conseguenze motivo per cui abbiamo deciso di lavorare per offrire a chi viaggia una valida alternativa. Sperimenteremo questa modalità mista già da oggi in otto classi e poi da sabato in 22 (su un totale di 52) sperando che la banda ci assista». Questo provvedimento sembra anche aver scongiurato uno sciopero che era nell'aria e che avrebbe probabilmente causato ulteriori assembramenti. La notizia della didattica mista ha consentito di tirare un sospiro di sollievo a centinaia di genitori di Fondi, Lenola, San Felice Circeo e Sperlonga fortemente preoccupati e già autori, nei giorni precedenti ai contagi, di una serie di esposti per denunciare le rischiosissime condizioni in cui i propri figli erano costretti a viaggiare. A farsi portavoce delle proteste anche il sindaco di Lenola Fernando Magnafico e l'eurodeputato Salvatore De Meo. Neppure il tempo di ottenere risposte che i contagi hanno segato il problema alla radice: tutti a casa. Quanto accaduto al Da Vinci di Terracina sta riguardando molto da vicino anche la città di Fondi. Non solo per via di un pendolare risultato positivo ma anche per via del contact tracing che si è abbattuto, a cascata, su altre scuole e famiglie.
Barbara Savodini
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