Pesante condanna per i tre uomini, tutti di origine siciliana, autori della rapina ai danni della filiale della Cassa rurale e artigiana dell'Agro Pontino di Borgo San Donato.
Il colpo, che aveva fruttato 80mila euro, era stato messo a segno il 26 luglio 2019 quando due uomini avevano fatto irruzione nella sede dell'istituto di credito sulla Migliara 47 in territorio del Comune di Sabaudia con il volto coperto e armati di un taglierino. I rapinatori avevano minacciato i dipendenti con l'arma e si erano fatti consegnare dal cassiere il denaro contante, poi erano fuggiti a bordo di un motorino abbandonato poi a Sabaudia.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Valentina Giammaria e condotte dalla Squadra Mobile di Latina con la collaborazione dei colleghi delle Squadre Mobili di Roma, Catania e Siracusa, avevano portato, nell'ottobre 2021, all'arresto di Orazio Bafumi, Salvatore Sturniolo e Luca D'Antonio, tutti e tre di Catania. Per arrivare a loro erano stati determinanti i filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza dell'istituto di credito oltre alle testimonianze dei presenti e a una serie di particolari accertamenti tecnici che avevano consentito di stabilire la presenza degli imputati proprio nella zona della rapina.
Grazie alle immagini era stato possibile ricostruire come Sturniolo e D'Antonio fossero coloro che materialmente avevano compiuto la rapina mentre Bafumi è stato considerato la mente del colpo, colui che lo aveva pianificato organizzando anche il soggiorno dei complici in un bed&breakfast della zona, fungendo quindi da palo durante l'azione e poi da autista della vettura utilizzata, in una seconda fase, per la fuga dalla provincia pontina e il ritorno in Sicilia. Il gip Giuseppe Molfese aveva dunque disposto la custodia cautelare in carcere per Bafumi e Sturniolo, mentre D'Antonio, era stato sottoposto ai domiciliari a Catania. Ieri il processo con rito abbreviato per poter usufruire dello sconto di un terzo della pena. Il gup Cario ha accolto le richieste del pubblico ministero Valentina Giammaria condannando Sturniolo a 10 anni di reclusione, Bafuni a 8 e D'Antonio a 7 riconoscendo agli imputati, che sono tuttora detenuti, l'aggravante della recidiva.