Massacro del Circeo, la casa di Donatella Colasanti diventa centro antiviolenza

Mercoledì 19 Agosto 2020 di Francesca Leonoro
Massacro del Circeo, la casa di Donatella Colasanti diventa centro antiviolenza

«Perché anche la memoria è un dovere a cui non intendiamo sottrarci». È con queste parole che, Giovanna Pugliese, assessore regionale alle Pari Opportunità ha introdotto la delibera approvata dalla giunta che prevede l'istituzione di un centro antiviolenza a Sezze, nella casa di Donatella Colasanti, una delle due donne coinvolte nell'efferato massacro del Circeo del 1975. La Colasanti aveva appena 17 anni quando, insieme all'amica, Rosaria Lopez, allora 19enne, fu adescata da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira che condussero le giovani nella villa di quest'ultimo a San Felice, dove per due interminabili giorni gli aguzzini abusarono, violentarono e seviziarono ripetutamente entrambe le ragazze. La Lopez perse la vita, mentre Donatella Colasanti riuscì a sopravvivere alla brutalità dei tre killer solo fingendosi morta.

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Una storia agghiacciante che segnò profondamente Donatella tanto che, di lì a poco, decise di acquistare una casa nel centro storico di Sezze, dove visse, quasi nell'anonimato, per alcuni anni, lontana dal caos e dalla frenesia della capitale. Dopo la morte di Donatella, avvenuta per malattia nel 2005, lo scorso anno, suo fratello Roberto, in occasione della presentazione del bando di un premio istituito dalla Regione in memoria di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, aveva proposto di realizzare un consultorio o una casa delle donne nella ex residenza setina di Donatella.

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«Mia sorella si è sempre battuta per ottenere giustizia - aveva dichiarato - Vorrei poter utilizzare una casa di Donatella, che ho ereditato e che si trova a Sezze, per farla diventare un consultorio o una casa delle donne». In quell'occasione, il presidente Zingaretti accolse positivamente la proposta e la Pisana avviò l'iter necessario per fare dell'appartamento un luogo dedicato alle donne. Inizialmente si era deciso di realizzare una casa-rifugio per le donne vittime di violenza ma le ridotte dimensioni dell'abitazione hanno fatto sì che alla fine si optasse per un luogo dove prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza di genere. Si è arrivati così allo scorso 7 agosto, quando una delibera di giunta ha finalmente ufficializzato la decisione della Regione. «Scelte come questa rappresentano il riconoscimento di una problematica, quella della violenza di genere, che per troppo tempo è stata trascurata e che oggi viene finalmente considerata una priorità - ha dichiarato l'assessore ai servizi sociali del comune di Sezze, Andrea Campoli - il fatto che Sezze sia stato riconosciuto come uno dei luoghi nei quali valorizzare questa priorità è sicuramente motivo di grande soddisfazione».
 

 

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Ultimo aggiornamento: 15:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA