In Bahrein per lavoro, da otto mesi causa Covid è impossibile rientrare in Italia

Giovedì 13 Agosto 2020 di Andrea Gionti
Renato Paccariè

Si sono trovati lontani da casa nel mezzo della pandemia e non riescono più a tornare in Italia. Tra le migliaia di connazionali bloccati all’estero ha dell’inverosimile la storia di Renato Paccarié, originario di Gaeta. Residente dal 24 settembre 2019 nella città di Manama, la capitale del Bahrein, tra i più importanti centri finanziari del Medio Oriente, a causa delle restrizioni da Covid-19, da otto mesi non vede la sua famiglia.

Vedi anche > Odissea per sette donne pontine bloccate a Marrakesh, cancellati tutti i voli

Una situazione paradossale in un anno per lui molto particolare soprattutto sul piano affettivo: il 10 maggio è diventato padre di una splendida bambina, Giulia. Sposato in ambasciata lo scorso 12 gennaio 2020 con Umut, ragazza del Kyrgyzstan (la nazione dell’Asia centrale che scorre lungo la via della Seta, l’antica tratta carovaniera tra la Cina e il Mediterraneo), Renato, 39 anni domani, è un ingegnere nel ramo delle costruzioni (fondazioni, strutture metalliche e piping, sistema di tubazioni) presso la TechnipFMC, multinazionale e leader mondiale per gli impianti Oil&gas, nata nel 2017 dalla fusione della francese Technip e la statunitense Fmc Technologies. «Il propagarsi dell’emergenza ha complicato tutto – spiega - Dovevo far ritorno in Italia tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Mia moglie in quel periodo era incinta al settimo mese e nel frattempo i voli per tornare in patria erano stati tutti cancellati. Anzi, era il Bahrein a vietare l’ingresso agli italiani». Lo Stato formato da 33 isole, famoso non solo per i suoi giacimenti petroliferi, ma anche per le sue altissime temperature. «Il picco qui a volte è di 63 gradi, sopra i 55 ovviamente non si esce». «I controlli intensificati sono molto rigorosi. All’aeroporto fanno il tampone a tutti, ti fanno indossare un braccialetto elettronico connesso con il telefono e, dopo aver raggiunto l’abitazione, un’apposita App verifica che tu stia nel tuo appartamento per 10 giorni in isolamento. Se il braccialetto si allontana dal cellulare o dal luogo prescelto, l’app si apre e devi inviare una foto di dove ti trovi attualmente. Alla fine della quarantena devi ripetere l’esame e ti tolgono il braccialetto. Se violi l’isolamento la pena è di 25.000 euro». Nella sua pur giovane carriera Paccarié ha lavorato come specialista di apparecchiature in pressione in Bulgaria, Vietnam e Dubai. «Ora lavoro nel revamping, l’ammodernamento della raffineria esistente, non sulla parte nuova – sottolinea – Sono ripartito dall’Italia il 28 dicembre, il mio contratto scadrà il 31 marzo 2021, ma fino al 7 settembre di quest’anno non potrò tornare a casa. Il Dpcm emesso da poco non permette, infatti, di tornare almeno fino a quella data. Comprendo la paura dei contagi, ma per esempio basta imporre il tampone all’ingresso, che peraltro qui paghi tu, come fa Dubai: se transiti devi avere il certificato dell’esame fatto entro 96 ore prima. L’auspicio è che tutto si sbocchi il prima possibile e possa far ritorno dai miei cari». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA