Il poliziotto, il pentito e il giallo della morte La Procura di Latina : fu suicidio

Domenica 10 Gennaio 2021 di Vittorio Buongiorno
Il poliziotto, il pentito e il giallo della morte La Procura di Latina : fu suicidio

L'ispettore capo Antonio D'Onofrio fu trovato morto, riverso su un terrazzo della questura di Latina, la mattina del 25 dicembre del 2018.

La pistola d'ordinanza era accanto al cadavere. Suicidio si disse nell'immediatezza, ma l'inchiesta su quel decesso è ancora aperta. «Solo per fare luce su aspetti collaterali -spiega oggi il procuratore della Repubblica, Giuseppe De Falco - Fu un suicidio, su questo non ci sono dubbi».


Ma nei mesi scorsi un pentito di mafia che stanno ascoltando i magistrati di quattro diverse procure ha raccontato - come ha rivelato Pietro Finocchiaro in un servizio andato in onda su Rainews 24 - che lui al suicidio non crede. Il pentito è Pietro Riggio, «ex agente penitenziario poi affiliato in Cosa nostra» come si legge su Antimafia2000, uno dei siti più attenti alle vicende della criminalità organizzata siciliana. Durante il processo Double Face, in corso a Caltanissetta, Riggio ha raccontato molte cose, spiegando di essere vissuto per un periodo sotto protezione a Latina. E' qui che ha incrociato Antonio D'Onofrio, l'ispettore che per anni, è stato il referente dei collaboratori di giustizia che dimoravano nel nostro territorio. Un controllore, uno che risolveva i problemi, a volte anche un amico se ci può essere amicizia in simili vicende. Va detto che la mattina della morte di D'Onofrio uno dei collaboratori saputa la notizia è corso in questura ed è rimasto a lungo, in lacrime, fuori dal portone.
Ma torniamo alle rivelazioni del pentito riportate da Finocchiaro. In aula racconta le minacce che ha subito. «Sono stato agganciato da un personaggio nei pressi del Tribunale di Latina, che era la città dove mi trovavo in località protetta, pochi giorni prima che io avessi l'udienza presso il Tribunale di Roma che doveva stabilire se potessi ottenere la detenzione domiciliare o no». Era il 2016. «Pensavo che mi volessse chiedere un' indicazione stradale, invece mi disse: Lascialo stare a Montante».Ovvero il presidente degli Industriali in Sicilia, paladino dell'antimafia, poi travolto dalle inchieste e condannato in abbreviato a 14 anni di reclusione.


«Feci le mie rimostranze all'allora referente di pubblica sicurezza, l'8 giugno, che mi accompagnò al carcere per la pena definitiva», racconta ancora Riggio. Il referente era Antonio D'Onofrio. Il capo della segreteria di sicurezza del Questore, un ruolo delicatissimo. «Quella mattina mi cambiarono la sede e fui portato a Rebibbia, questo fatto mi allarmò». Secondo il racconto del pentito, D'Onofrio durante il viaggio gli avrebbe detto più volte «di lasciare perdere Montante, di non nominare le persone con la divisa, di non dire nulla di tutto quello che sapevo», aggiungendo:«Vedi che ti faranno fare la stessa fine di Gioé».


Riggio racconta anche della morte di D'Onofrio. «Dicono che si è sparato in testa, ma io non ci credo».Alla luce di tutto ciò la Procura di Latina ha deciso di sentire Riggio, come conferma il procuratore De Falco. Secondo il magistrato però ci sono pochi dubbi che D'Onofrio si sia ucciso. Quel giorno, sul terrazzo della questura, fu trovato il bossolo ma non l'ogiva del proiettile che lo uccise. De Falco spiega: «Può succedere, un'ogiva può spizzare un muro e finire chissà dove».


Ma Riggio racconta anche che fu agganciato anche da Niccolò Pollari, generale della Finanza, già direttore del Sismi, nello studio di un avvocato di Latina. Quelle carte sono rimaste omissate per oltre un anno e mezzo e depositate nell'autunno scorso nel processo di Appello sulla trattativa Stato Mafia. Riggio ha anche fatto il nome dello studio legale di Latina, molto noto, a un passo dal Tribunale: «Fui sollecitato a un sussulto di dignità». Ma Pollari ha detto al giornalista di Rai News, Finocchiaro, di non sapere chi sia Riggio e di non averlo mai incontrato a Latina. Insomma, un mistero. Proprio come la morte di Antonio D'Onofrio.

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Ultimo aggiornamento: 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA