Allarme Covid, ma era Legionella: muore anziano, controlli a tappeto della Asl

Giovedì 7 Maggio 2020 di Giovanni Del Giaccio
Allarme Covid, ma era Legionella: muore anziano, controlli a tappeto della Asl

I sintomi erano chiaramente quelli di una polmonite e il pensiero è andato immediatamente al Covid 19. Gli accertamenti, però, hanno dato esito negativo. Si trattava di una patologia dell’apparato respiratorio, certamente, ma il Coronavirus non c’entrava. Solo che il paziente, un uomo di Latina di 87 anni, è deceduto lo stesso e dagli esami è risultato che è stato letale il batterio della legionella.

Un caso apparentemente inspiegabile, l’uomo non si era mai mosso dalla sua abitazione in centro a Latina anche a causa della “quarantena” ed è opinione comune che il batterio sia particolarmente diffuso in impianti di aria condizionata, saune o altre strutture di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria. Come ha contratto la malattia, allora?

È quello che cercano di capire anche i medici, dopo il decesso registrato nei giorni scorsi all’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. Trattandosi di legionella - soggetta a “notifica” - è stato attivato il dipartimento di prevenzione della Asl e ieri mattina alcuni tecnici dell’azienda insieme a quelli dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) sono stati nel palazzo di via Toti per effettuare dei prelievi di acqua. Per quasi l’intera mattinata c’è stato un viavai, prima nell’appartamento dell’uomo e poi nell’autoclave centralizzato dello stabile. Sono stati prelevati dei campioni per verificare se il batterio sia presente o meno nell’acqua. In casa della vittima, infatti, non ci sono - per quanto si apprende - impianti di areazione o simili, quindi l’ipotesi è che possa essere stata portata dall’acqua. Un caso raro ma possibile. Si attende ora l’esito delle analisi, ma intanto - presente l’amministratore del condominio - nell’impianto è stato eseguito anche lo “shock termico” per distruggere l’eventuale microrganismo presente. Non si può escludere, in ogni modo, che il contagio sia avvenuto esclusivamente nell’appartamento dell’uomo ma anche per questo servirà l’esito degli esami.

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Il batterio si trasmette per via respiratoria, non è contagioso da uomo a uomo, potrebbe anche essere stato inalato con i vapori di una doccia, magari a causa di un rubinetto rimasto a lungo inutilizzato.

La diffusione del batterio 

Gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità si riferiscono al 2017 «L’incidenza in Italia è risultata pari a 33,2 casi per milione di abitanti, in lieve incremento rispetto all’anno precedente (25,1/1.000.000), così come il numero assoluto di casi.Si osserva un gradiente con valori pari a 50,1 casi per milione al Nord, 35,1 per milione al Centro e 9,7 per milione al Sud».

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