«Così aiutiamo le donne a partorire come a casa»

Domenica 29 Gennaio 2023 di Bianca Francavilla
«Così aiutiamo le donne a partorire come a casa»

Partorire in casa senza epidurale e con tutta la famiglia intorno è ancora possibile? Nella casa maternità Aloah di Latina sì e proprio nei giorni scorsi ha festeggiato 70 nascite in neanche tre anni di attività.

Dietro alla realtà, la prima accreditata dalla Regione Lazio in tutta la regione, c'è l'ostetrica responsabile Elene Rachel Rafflegeau che dopo 13 anni di lavoro negli ospedali di Latina, Aprilia, Roma e anche della Svizzera ha coronato il suo sogno di aprire un luogo dove far nascere i bambini in casa.


È un'esperienza completamente diversa da quella di un ospedale: la mamma viene accompagnata da tre ostetriche ma non da un ginecologo, al posto dell'epidurale c'è un'analgesia naturale e c'è un percorso di accompagnamento che inizia prima del parto e continua fino a 50 giorni dopo con visite e consulenze a casa.

«L'inaugurazione racconta Elene doveva esserci l'8 marzo 2020 ma eravamo nel periodo peggiore del Covid. Credevo che avremmo dovuto aspettare anni prima del primo parto, ma il 18 giugno 2020 ci sono stati due fiocchi rosa in un giorno». Da quella data a oggi il numero delle mamme che hanno scelto la casa maternità Aloah ha raggiunto numeri importanti: sono già 70. La domanda che sorge spontanea in merito a tale servizio riguarda la sicurezza: è rischioso mettere al mondo un bambino in luogo diverso da un ospedale? Elene Rachel Rafflegeau risponde di no. «La gravidanza spiega secondo il suo punto di vista è un evento fisiologico e non una malattia e l'ostetrica è la figura per eccellenza esperta di fisiologia. Da noi, comunque, accedono solamente le donne con gravidanza definita fisiologica e siamo in costante contatto con l'ospedale Goretti. Appena la donna arriva da noi avvisiamo la sala parto e se qualcosa non quadra, come in caso di febbre alta o rottura delle acque da più di 24 ore, attuiamo il trasferimento in ospedale e l'ostetrica che ha seguito la donna fino a quel momento ha diritto a restare. Nel 2022, comunque, su 29 parti nessuna donna è stata trasferita in ospedale e su 70 parti dall'apertura a oggi abbiamo chiamato l'ambulanza una sola volta». Le donne che si rivolgono alla casa maternità Aloah possono scegliere di partorire nella loro struttura o anche di far nascere il proprio figlio nella loro casa seguite dal team in questione. Qualunque sia la decisione della partoriente viene proposta un'analgesia naturale perché non possono essere somministrati farmaci. Il che significa che al posto dell'epidurale viene consigliata l'acqua calda, che allevia il dolore, dei massaggi, delle candele. La donna sceglie anche il dove.
«Abbiamo a disposizione un letto matrimoniale, dove può sentirsi a suo agio, anche se non ci è mai capitato. La donna tende a cercare terra e acqua. E se vuole può partorire in una vasca gonfiabile dove può entrare anche il partner».
A differenza dell'ospedale può assistere al parto, in tutti i momenti, sia il compagno che chiunque altro la neo-mamma desideri. «È capitato anche che assistessero i fratelli maggiori» continua. Il costo di tutto il servizio è di 2800 euro «di cui la Regione rimborsa 800 euro. Comprende anche l'assistenza prima e dopo». Proprio in merito all'assistenza post-parto Elene commenta il caso del bambino deceduto tre giorni dopo il parto all'ospedale Pertini di Roma. «La mole di lavoro negli ospedali è abnorme: a volte ci sono 2-3 ostetriche per turno costrette a fare i salti mortali ed è ovvio che la donna si senta abbandonata. In tante mi hanno detto che volevano partorire in ospedale per sentirsi sicure, e poi si sono sentite sole».
 

Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA