Latina, a processo il molestatore della pista ciclabile: le vittime si costituiscono parte civile

Giovedì 22 Ottobre 2020 di Elena Ganelli
Latina, a processo il molestatore della pista ciclabile: le vittime si costituiscono parte civile

Sarà giudicato con il rito abbreviato il 37enne di Latina identificato come il maniaco della pista ciclabile e finito in carcere a giugno 2018 con l'accusa di avere palpeggiato e molestato fisicamente due donne.

Massimiliano C. è comparso ieri mattina davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota per rispondere di violenza sessuale in riferimento a due distinti episodi che gli vengono attribuiti. Il primo risale al 29 aprile 2018 quando una donna di 44 anni ha raccontato che mentre stava percorrendo la pista di via del Lido in bicicletta era stata costretta a fermarsi per una gomma bucata ed era arrivato un uomo, del quale aveva fornito la descrizione, che l'aveva bloccata e si era calato i pantaloni per masturbarsi lasciando quindi tracce biologiche sugli indumenti della vittima. Il secondo episodio appena qualche giorno dopo, il 13 maggio successivo quando una 30enne che stava correndo sulla pista era stata prima spintonata poi gettata a terra e palpeggiata.

I carabinieri del Norm di Latina ai quali erano state affidate le indagini erano arrivati a identificare e arrestare il 37enne, residente nel capoluogo pontino, che entrambe le donne avevano riconosciuto tra una serie di foto che erano state loro mostrate dagli investigatori. Ieri mattina in sede di udienza preliminare la difesa dell'uomo, rappresentata dall'avvocato Francesco Vasaturo, ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato all'audizione sia delle due parti offese che dell'imputato, che peraltro si è sempre dichiarato estraneo ai fatti che gli vengono contestati tanto da richiedere una comparazione del suo Dna con quello prelevato sul vestito di una delle due vittime.

L'uomo aveva anche ottenuto dal Tribunale del Riesame, a distanza di un paio di settimane dall'arresto, gli arresti domiciliari presso l'abitazione della madre a Roma. Nell'udienza di ieri le due vittime delle aggressioni si sono costituite parte civile con gli avvocati Alessandro Mariani e Giuseppe Lauretti. Il gup Castriota ha accolto la richiesta della difesa e ammesso il giudizio abbreviato condizionato rinviando all'udienza del 30 ottobre prossimo quando in aula sarà ascoltata una delle due donne.

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