La mia cagnetta maltrattata prima della
cremazione: «È morta, non sente nulla»

Sabato 4 Maggio 2013
Il primo maggio venuta a mancare improvvisamente la mia cagnolina di nome Bice a causa di un arresto cardiorespiratorio. Come da prassi, essendo microchippata, l'abbiamo portata al canile di Ponzano Veneto (Treviso), dove si sarebbero occupati della cremazione. Arrivati sul posto, abbiamo sbrigato la burocrazia e, poco dopo, abbiamo incontrato l'operatore addetto allo smaltimento.



La cagnolina era stata trasportata all'interno di uno scatolone perché, visto il mio amore verso gli animali, meritava un degno ultimo viaggio. E in questo momento è avvenuta una cosa sgradevolissima: l'operatore ha iniziato a urlare, bestemmiare e ad insultarci perché il cane non era in un sacco di plastica dell'Ulss. Mia madre si è offerta di aiutarlo, ricevendo un netto rifiuto detto in malo modo. L'individuo ha preso la cagnetta, messa già dentro al sacco, sbattendola violentemente in un carrello.



Mia madre ha richiesto all'uomo di trattare la bestia in modo più dignitoso, ricevendo la seguente risposta: "Tanto è morta, non sente più nulla". Abbiamo fatto reclamo a chi di dovere. Ho scritto questa email per denunciare il comportamento scorretto di questo operatore: per svolgere certe mansioni serve una sensibilità speciale, cosa che manca in questa persona.



Chi ama gli animali li rispetta anche da morti, perché li considera al pari delle persone e per noi è venuta a mancare una sorella e una figlia. Pertanto, chiedo solo che la mia cagnolina faccia un trapasso dignitoso e non venga trattata come spazzatura. Questo lo chiedo anche per tutti gli altri animali che verranno, sperando che a loro tocchi una sorte migliore: non cadere tra le mani di questo individuo.



Daria Andreazza

Treviso
Ultimo aggiornamento: 19:35