Panevin, le polveri sottili e tutto quello che respirano i nostri bambini

Sabato 29 Dicembre 2018
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Lo spegnimento obbligatorio del Panevin dopo le 24 dopo aver dato alle fiamme circa 6 metri cubi di legna vergine, più o meno 50 quintali, riduce parzialmente la quantità di emissioni di residui con i gas di combustione composte da polveri sottili (PM10, 2,5), Monossido di Carbonio ( CO), Composti Organici Volatili ( COV), Ossidi di Azoto (NO) e Zolfo (SOx). In Europa 3,9 milioni di persone abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell'aria (Pm10, biossido di azoto e ozono). Di questi, 3,7 milioni, cioè circa il 95%, vive nel Nord Italia. È quanto emerge dall'ultimo rapporto sulla qualità dell'aria dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA).

Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per morti perPm2.5 (60.600) e al primo posto per le morti da biossido di azoto (20.500) e per l'ozono (3.200). La prima Conferenza Globale sull'inquinamento dell'aria e la salute tenutasi a fine Ottobre 2018 a Ginevra segnala che più del 90% di bambini sotto i 15anni nel mondo respira aria inquinata.

Nella Pianura Padana si conferma particolarmente critica la situazione dell'ozono e degli ossidi di azoto (principalmente da motori diesel). L'inquinamento dell'aria causa 600mila morti infantili. L'Italia fa parte dei Paesi con la qualità dell'aria peggiore, tanto che il 98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili. Le principali sorgenti di inquinamento atmosferico sono rappresentate da autoveicoli, industrie (chimiche e raffinerie), impianti di riscaldamento, inceneritori o termovalorizzatori, discariche, incendi, concimi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura, etc.. Il Panevin oltre che a essere vissuto come simbolo di tradizione popolare, rito purificativo per migliori auspici, sia occasione per riflettere sullo stato di salute del nostro ambiente e, soprattutto, sull' aria che ogni giorno respiriamo spronandoci a migliorarla per noi stessi e le future generazioni con scelte, a volte perché no rinunce, coraggiose e lungimiranti.
dr Francesco Cavasin 
Treviso
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