«Io, non vedente, rifiutata dal taxi
che non voleva far salire il cane»

Lunedì 28 Aprile 2014
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Gentile redazione,

Mi chiamo Ilaria, sono una non vedente bolzanina di 34 anni che, questo fine settimana ha deciso di recarsi insieme al suo ragazzo a Milano, per visitare la fiera dell'oriente.



Con noi, logicamente c'era anche Ambra, la mia cagnona guida, compagna inseparabile di tante avventure da quasi un anno. Che dire di Milano e dei milanesi? Una città enorme, caotica, ma piena di persone molto gentili e disponibili nei nostri confronti: dalla gente incrociata per strada, prontissima a dare aiuto ed informazioni all'attendente ai varchi della metro, che in quattro e quattr'otto si è dato da fare per fornirci assistenza in salita ed in discesa dai treni; Per non parlare dei taxisti, molto gentili e sempre pieni di complimenti verso Ambra.



A "guastarci la festa " però è stato proprio un taxista, che, conscio della legge che regolamenta l'accesso dei cani guida, si è rifiutato di caricare il cane in auto: "perchè questo cane è grande, questo cane è sporco perchè ha appena piovuto e poi io devo perdere ORE di tempo e di conseguenza di lavoro per ripulire la mia macchina."

A nulla sono valsi i tentativi miei e del mio ragazzo di spiegargli che Ambra è un cane guida e che lui è obbligato a caricarla in auto e non si era sporcata più di tanto, visto che appena aveva iniziato a piovere ci eravamo rifugiati in un bar. Questa persona non ha voluto sentire ragioni. Io allora ho chiamato le forze dell'ordine, chiedendo il loro intervento. Purtroppo però, le pattuglie erano tutte impegnate e la persona con cui ho parlato mi ha detto di prendere targa dell'auto, nome e numero del taxi e poi fare denuncia. Nel frattempo però, il taxista ha caricato in auto un altro cliente ed è andato via e nè il mio ragazzo, nè il taxista che ci ha poi caricato ed accompagnato in stazione, sono riusciti a prendere nota dei numeri di targa del taxi. Non ho quindi alcun elemento in mano per fare denuncia o un esposto. L'unica cosa che posso fare è raccontare ai media la mia vicenda, sperando che un episodio del genere non capiti ad un altro non vedente e per dire a coloro che quotidianamente ostacolano l'accesso ai cani guida, quanto segue: il cane guida non è soltanto unanimale di compagnia, è un animale che ha le stesse identiche funzioni di un accompagnatore su due zampe e che consente a noi non vedenti di spostarci in sicurezza. Limitarne od impedirne l'accesso significa limitare la nostra autonomia e quindi discriminarci. Di casi di discriminazione ne avvengono tanti; se però alcuni vengono taciuti dai proprietari per quieto vivere, sappiate che il numero dei proprietari di cani guida che non è disposto a stare zitto e a far valere le proprie ragioni è in costante aumento. Io faccio parte del secondo gruppo. Quindi, cari taxisti italiani siete tenuti ad osservare la legge e se avete timore che il qualsiasi cane insudici la vostra bella auto, munitevi di un telo protettivo.

dr. ssa Ilaria Frenez

Bolzano
Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 19:43

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