Spett.le redazione, sono un albergatore di Auronzo. In riferimento al pezzo "Capodanno in hotel, tutto esaurito", vorrei precisare alcuni aspetti.
Le prenotazioni on line, sia dai portali turistici dedicati, sia dai siti dei singoli hotel non prevedono richieste inferiori alle 2, 3 notti.
Quindi se si cerca una stanza tra il 31 dicembre e l'1 gennaio la risposta sarà "non c'è disponibilità per la vostra richiesta".
La stessa risposta si ottiene andando di persona nella struttura e il motivo è semplice: se io a metà dicembre fermo una stanza per la sola notte di Capodanno, poi dovrò rifiutare chi, magari due giorni dopo, mi chiede la stessa stanza, ma per 3, 4 giorni: mi sono dato la zappa sui piedi da solo.
Se poi arrivo al 30 dicembre e quella stanza è ancora vuota, allora sì, piuttosto di tenerla chiusa la dò anche per una sola notte. Da qui a dire che gli alberghi sono pieni e che la crisi è in vacanza, ce ne passa, anzi si fa un ulteriore danno a chi è già in ginocchio, per la neve che non arriva e per altre decine di motivi.
Leggendo un pezzo come quello pubblicato si ha l'impressione che noi albergatori abbiamo le traveggole, che siamo bravi solo a piangere anche quando abbiamo gli alberghi pieni: magari! . Basterebbe capire (e spiegare ai lettori) quali sono i meccanismi che regolano le prenotazioni: questo sarebbe un servizio.
Piero Zandegiacomo
Albergo Cacciatori
Auronzo di Cadore
Le prenotazioni on line, sia dai portali turistici dedicati, sia dai siti dei singoli hotel non prevedono richieste inferiori alle 2, 3 notti.
Quindi se si cerca una stanza tra il 31 dicembre e l'1 gennaio la risposta sarà "non c'è disponibilità per la vostra richiesta".
La stessa risposta si ottiene andando di persona nella struttura e il motivo è semplice: se io a metà dicembre fermo una stanza per la sola notte di Capodanno, poi dovrò rifiutare chi, magari due giorni dopo, mi chiede la stessa stanza, ma per 3, 4 giorni: mi sono dato la zappa sui piedi da solo.
Se poi arrivo al 30 dicembre e quella stanza è ancora vuota, allora sì, piuttosto di tenerla chiusa la dò anche per una sola notte. Da qui a dire che gli alberghi sono pieni e che la crisi è in vacanza, ce ne passa, anzi si fa un ulteriore danno a chi è già in ginocchio, per la neve che non arriva e per altre decine di motivi.
Leggendo un pezzo come quello pubblicato si ha l'impressione che noi albergatori abbiamo le traveggole, che siamo bravi solo a piangere anche quando abbiamo gli alberghi pieni: magari! . Basterebbe capire (e spiegare ai lettori) quali sono i meccanismi che regolano le prenotazioni: questo sarebbe un servizio.
Piero Zandegiacomo
Albergo Cacciatori
Auronzo di Cadore
