Giovani "ignoranti": del fascismo non sanno nulla. L'apologia si combatte con i libri

Mercoledì 19 Luglio 2017
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Oggi l'apologia del fascismo si dovrebbe combattere attraverso l'insegnamento della storia. Parlando con molti giovani ho dovuto constatare che non sanno nulla del Ventennio fascista. Durante il regime fascista il popolo italiano era convinto di vivere in un Paese che possedeva una potenza militare imbattibile. Il duce voleva ripetere le glorie militari dell'antica Roma, e gli italiani lo applaudivano e gli credevano. Nel periodo fascista non si permetteva a nessuno di dubitare della propaganda. I pochi che criticarono il fascismo, come mio padre, finirono in prigione e al confino dopo una bastonatura. Quando ci fu una vera guerra, gli italiani più intelligenti capirono che il duce sapeva solo illudere i creduloni. L'esercito italiano che aggredì la Russia per appoggiare le armate di Hitler era pietosamente inadeguato: indumenti per climi temperati, scarpe di cartone e armi della precedente guerra 15/18. In Russia morirono 80mila italiani e molti di questi per congelamento. Il conflitto 40/45 costò agli italiani 400 mila morti, l'Italia affamata e in macerie. Obbligherei gli apologisti del regime fascista e di Mussolini a guardare i documentari sull'Italia del 1945; e poi li costringerei alla lettura della biografia di Mussolini scritta da Denis Mack Smith, recentemente scomparso.

Franco Vicentini
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